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12/01/2023 08:36:00

Biagio Conte è morto

Dopo una lunga agonia, accompagnato in questo viaggio estremo da tantissima gente, Biagio Conte se ne è andato. Aveva 59 anni.

 È morto alle sette di questa mattina, a Palermo, Biagio Conte, il missionario laico fondatore della Missione di Speranza e Carità. Era malato da tempo. Negli ultimi giorni sono stati numerosi i palermitani che sono andati a trovarlo in via Decollati.

Nei giorni scorsi aveva voluto partecipare, nonostante le gravissime condizioni, alla santa messa, sul lettino, accompagnato dal medico e dalle persone a lui più vicine.

In tantissimi in queste ore ricordano l'angelo dei poveri di Palermo, il missionario che dopo un'immersione nelle acque di Lourdes si alzò dalla sedia a rotelle e cominciò a camminare. E' morto dopo mesi di lotta contro un tumore al colon, cicli di chemioterapia e un trapianto al fegato che non è servito a salvarlo.

Il fratello laico ha speso tutta la vita per la Missione di speranza e carità di via Decollati, una comunità che nel giro di pochi anni è diventata un punto di riferimento per tutti quei palermitani, ma anche stranieri stretti in condizioni di povertà ed emarginazione.

Figlio di imprenditori edili palermitani, ad appena 3 anni inizia a frequentare un collegio di suore in Svizzera per poi essere trasferito, qualche anno più tardi, nel collegio di San Martino delle Scale. Abbandonata la scuola media appena 16enne, lavora nell'impresa di famiglia, ma dopo una crisi spirituale si allontana dalla sua città e si trasferisce a Firenze dove inizia a vivere come eremita. Tornato nell'entroterra siciliano, inizia un cammino a piedi verso Assisi. I familiari lo danno per disperso. Si appellano alla trasmissione "Chi l'ha visto?". Sarà lo stesso Biagio Conte ad informare la sua famiglia in diretta tv del suo cammino.

Una volta tornato, si trasferisce in Africa come missionario, ma il richiamo della sua Palermo è sempre più forte.  Il suo conforto - attraverso la missione, le proteste e il digiuno - è ciò che vuole portare a chi vive in condizione precarie. E i primi a cui Fratel Biagio dedica le sue energie sono i clochard della stazione centrale di Palermo. Grazie alle sue battaglie, riesce a usufruire di alcuni locali in via Decollati e a dare una casa a chi non ce l'ha. E' lì che fonda nel 1993 la Missione di speranza e carità che oggi accoglie più di 400 persone in difficoltà.

Nel 2014 il miracolo. Il frate, da anni bloccato su una sedia a rotelle per via di alcune vertebre schiacciate a seguito delle fatiche patite in missione, va in Francia. Arrivato a Lourdes - dichiarerà poi Biagio Conte alla stampa - non avrebbe neppure voluto fare il bagno nella vasca miracolosa. "Io non pretendevo nulla e anzi ho dato la precedenza agli altri malati - disse il missionario laico - poi mi sono deciso e subito dopo essermi immerso ho avvertito come un fuoco dentro che mi ha permesso di tornare non a camminare, ma a correre verso le tante persone che me lo chiedono. Per me è stata una grazia inaspettata che ho ricevuto dal buon Dio che ha incaricato la sua madre Maria".

Una volta tornato a camminare, però, non abbandona il bastone usato come stampella. Suo fedele compagno di viaggio, quel bastone diventerà il simbolo del cammino fatto a piedi da Palermo ad Assisi negli anni in cui capì che avrebbe dedicato la sua vita al prossimo. E così è stato. Nel 2018, la morte di alcuni senzatetto nelle strade di Palermo portano Biagio Conte a dormire per strada in segno di protesta. Il missionario si ritrova sotto i portici del palazzo delle Poste centrali di via Roma dove inizia un lungo sciopero della fame durato più di un mese.

Dopo questa battaglia, ne sono seguite altre. Qualche anno prima, protesta su un giaciglio di cartone a Brancaccio con le catene alle caviglie come simbolo di un'umanità non libera per sostenere la battaglia di Paul, un idraulico ghanese della Missione che rischiava di essere esplulso dall'Italia dopo 10 anni di permanenza. Un altro sciopero della fame, stavolta sul sagrato della cattedrale, lo fa nei giorni dell'emergenza Covid. Un giorno lo si ritrova in rotta verso Trapani, ma anche in viale Regione Siciliana, a spasso con una croce in spalla per accendere i riflettori sulle difficoltà quotidiane della struttura da lui gestita. Lotte su lotte che portarono la Regione siciliana a finanziare con oltre 150 mila euro alcune opere che hanno consentito di raddoppiare la capacità di ospitare i senza fissa dimora nella sede dell'associazione di via Decollati. E che portano anche il regista Pasquale Scimeca a dedicargli un film intitolato appunto "Biagio".

Quando Papa Francesco viene a Palermo, quattro anni fa, dopo aver celebrato la messa per il beato Padre Puglisi al Foro Italico si ritrova a pranzare al fianco di Biagio Conte. Una volta raggiunta la Missione speranza e carità in via Decollati, nel refettorio del centro una quarantina di ultimi hanno la gioia di pranzare con il santo padre. Il pontefice, prima di iniziare il pasto, si sofferma a parlare e abbracciare alcune persone disabili, mentre Biagio Conte e l'arcivescovo Corrado Lorefice gli consegnano una lettera e un numero speciale del giornalino "La speranza". Il 3 ottobre del 2010, invece, incontra nel salone Filangieri di Palazzo Vescovile anche Papa Benedetto XVI.

Nel 2019, dopo oltre 1.500 chilometri a piedi, arriva alla sede del Parlamento Europeo di Bruxelles per parlare di diritti umani con gli eurodeputati di vari stati. Sulle rotte dei migranti, parte da Palermo con un traghetto. Giunge a Genova e poi a piedi verso Milano, passando per la Svizzera - con una sosta nella capitale Berna -, la Germania e la Francia (dove a Strasburgo incontra l'allora presidente del parlamento europeo David Sassoli) fino a raggiungere il Lussemburgo e infine il Belgio, terminando il lungo cammino a Bruxelles.

 

"Esprimo le mie più sentite condoglianze ai familiari di fratel Biagio Conte, agli assistiti e ai volontari della sua Missione. Oggi il missionario ci ha lasciati dopo giorni di sofferenza, ma il suo ricordo resterà indelebile. Con il suo impegno quotidiano e instancabile in favore degli ultimi, ci ha ricordato come, per ogni cristiano, la carità sia una condizione essenziale della propria esistenza umana e attuazione concreta della propria fede. Consapevole che la sua perdita lascia un vuoto incolmabile, posso solo affermare che il suo esempio sarà più vivo che mai nell'ispirare le mie personali azioni di solidarietà verso il prossimo e quelle del mio governo». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, appresa la notizia della morte di Biagio Conte, fondatore della Missione Speranza e Carità a Palermo.