Il ministero della Giustizia sta valutando di riconsiderare la procedibilità a querela di alcuni reati, soprattutto quelli legati alla mafia. Nei giorni scorsi era emersa una lacuna proprio su questo fronte. In particolare è emerso come molto concreto il rischio di scarcerazione di alcuni boss a Palermo per mancanza di querela da parte delle vittime.
Il Ministero della Giustizia è già al lavoro «per studiare ed elaborare gli interventi urgenti, anche di carattere normativo, che la recentissima segnalazione di talune criticità sembra rendere senz'altro opportuni». Lo rende noto un comunicato di Via Arenula.
In particolare, sono in corso «le valutazioni necessarie a riconsiderare alcune scelte di rendere procedibili a querela reati contro il patrimonio in contesti mafiosi e altre ipotesi di reato che, per il contesto in cui maturano, rendono indispensabili provvedimenti cautelari di urgenza».
«Altri interventi - prosegue il comunicato - saranno preordinati a rendere più scorrevole l'applicazione di norme processuali, ad esempio in materia di presentazione dell'appello, sgombrandole da qualsiasi dubbio interpretativo. Non può essere dimenticato che le riforme processuali sono state oggetto di esame da parte della Commissione Europea, e ritenute, allo stato, idonee a garantire all'Italia le risorse indispensabili per la ripartenza, con la conseguenza che ogni loro modifica non potrà non tenere conto di tale determinante percorso».