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17/01/2023 06:00:00

Oggi l'ultimo saluto al missionario laico Biagio Conte

 Oggi l'ultimo saluto a Biagio Conte. I funerali del missionario laico palermitano Biagio Conte saranno celebrati questa, mattina, martedì 17 gennaio alle 10.30 in Cattedrale.  La celebrazione eucaristica sarà presieduta dall'arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice.

Ieri la salma di Biagio Conte è stata portata in corteo nella Cattedrale, dove la veglia, iniziata alle 21 si è conclusa a mezzanotte. Per la cerimonia funebre questa mattina sono attesi almeno 10 mila fedeli ed è in corso una riunione in prefettura per organizzare il servizio d'ordine.

I volontari delle pubbliche assistenze palermitane sono stati coinvolti dal Comune per l'assistenza logistica ai tanti che vorranno dare l’ultimo saluto al missionario laico. In occasione dei funerali, le pubbliche assistenze Anpas, insieme a Croce Rossa e Misericordie, saranno presenti per eventuali interventi di primo soccorso così come da piano di sicurezza previsto dalle autorità.

Morto lo scorso 12 gennaio - Dopo una lunga agonia, accompagnato in questo viaggio estremo da tantissima gente, Biagio Conte se ne è andato. Aveva 59 anni. È morto alle sette, il missionario laico fondatore della Missione Speranza e Carità. Era malato da tempo. Negli ultimi giorni sono stati numerosi i palermitani che sono andati a trovarlo in via Decollati. Nei giorni scorsi aveva voluto partecipare, nonostante le gravissime condizioni, alla santa messa, sul lettino, accompagnato dal medico e dalle persone a lui più vicine.

Il fratello laico ha speso tutta la vita per la Missione di speranza e carità di via Decollati, una comunità che nel giro di pochi anni è diventata un punto di riferimento per tutti quei palermitani, ma anche stranieri stretti in condizioni di povertà ed emarginazione. Figlio di imprenditori edili palermitani, ad appena 3 anni inizia a frequentare un collegio di suore in Svizzera per poi essere trasferito, qualche anno più tardi, nel collegio di San Martino delle Scale. Abbandonata la scuola media appena 16enne, lavora nell'impresa di famiglia, ma dopo una crisi spirituale si allontana dalla sua città e si trasferisce a Firenze dove inizia a vivere come eremita. Tornato nell'entroterra siciliano, inizia un cammino a piedi verso Assisi. I familiari lo danno per disperso. Si appellano alla trasmissione "Chi l'ha visto?". Sarà lo stesso Biagio Conte ad informare la sua famiglia in diretta tv del suo cammino.

La Missione Speranza e Carità - Una volta tornato, si trasferisce in Africa come missionario, ma il richiamo della sua Palermo è sempre più forte. Il suo conforto - attraverso la missione, le proteste e il digiuno - è ciò che vuole portare a chi vive in condizione precarie. E i primi a cui Fratel Biagio dedica le sue energie sono i clochard della stazione centrale di Palermo. Grazie alle sue battaglie, riesce a usufruire di alcuni locali in via Decollati e a dare una casa a chi non ce l'ha. E' lì che fonda nel 1993 la Missione di speranza e carità che oggi accoglie più di 400 persone in difficoltà.

Il miracolo - Nel 2014 il miracolo. Il frate, da anni bloccato su una sedia a rotelle per via di alcune vertebre schiacciate a seguito delle fatiche patite in missione, va in Francia. Arrivato a Lourdes - dichiarerà poi Biagio Conte alla stampa - non avrebbe neppure voluto fare il bagno nella vasca miracolosa. "Io non pretendevo nulla e anzi ho dato la precedenza agli altri malati - disse il missionario laico - poi mi sono deciso e subito dopo essermi immerso ho avvertito come un fuoco dentro che mi ha permesso di tornare non a camminare, ma a correre verso le tante persone che me lo chiedono. Per me è stata una grazia inaspettata che ho ricevuto dal buon Dio che ha incaricato la sua madre Maria".

Il bastone e il cammino - Una volta tornato a camminare, però, non abbandona il bastone usato come stampella. Suo fedele compagno di viaggio, quel bastone diventerà il simbolo del cammino fatto a piedi da Palermo ad Assisi negli anni in cui capì che avrebbe dedicato la sua vita al prossimo. E così è stato. Nel 2018, la morte di alcuni senzatetto nelle strade di Palermo portano Biagio Conte a dormire per strada in segno di protesta. Il missionario si ritrova sotto i portici del palazzo delle Poste centrali di via Roma dove inizia un lungo sciopero della fame durato più di un mese.

Le sue battaglie per i senzatetto - Dopo questa battaglia, ne sono seguite altre. Qualche anno prima, protesta su un giaciglio di cartone a Brancaccio con le catene alle caviglie come simbolo di un'umanità non libera per sostenere la battaglia di Paul, un idraulico ghanese della Missione che rischiava di essere esplulso dall'Italia dopo 10 anni di permanenza. Un altro sciopero della fame, stavolta sul sagrato della cattedrale, lo fa nei giorni dell'emergenza Covid. Un giorno lo si ritrova in rotta verso Trapani, ma anche in viale Regione Siciliana, a spasso con una croce in spalla per accendere i riflettori sulle difficoltà quotidiane della struttura da lui gestita. Lotte su lotte che portarono la Regione siciliana a finanziare con oltre 150 mila euro alcune opere che hanno consentito di raddoppiare la capacità di ospitare i senza fissa dimora nella sede dell'associazione di via Decollati. E che portano anche il regista Pasquale Scimeca a dedicargli un film intitolato appunto "Biagio".