Toni Scilla, già assessore regionale all’Agricoltura, partiamo da Marsala. Cosa accade?
Forza Italia ha sostenuto continuamente la candidatura dell’onorevole Massimo Grillo, siamo al governo della città. Proprio ieri ho incontrato il sindaco, serve un azzeramento di giunta. Bisogna ripartire tenendo conto anche dei mutamenti che ci sono stati, la politica non è una cosa statica è in movimento, è giusto seguire i percorsi tenendo sempre presente la volontà che ha espresso l’elettore. Mi auguro che all’interno della coalizione si trovi la forza di fare il salto di qualità, bisogna rilanciare. Noi come Forza Italia siamo abituati a capire la prospettiva e decidere, se non ci fossero le condizioni, a fare altre scelte.
Quali sono, invece, le prospettive su Mazara?
Mazara è diventata una barzelletta, quello che ha combinato l’attuale sindaco, Salvatore Quinci, è fuori da ogni logica politica. E’ entrato a gamba in situazioni che non lo riguardavano, non ha la maggioranza in consiglio comunale.
Rischia la sfiducia?
Serve una riflessione da parte dell’elettorato: è normale che un consigliere comunale firmi la sfiducia, poi la ritiri e ancora questo ci può stare, ma addirittura poi entra in giunta? Cioè fa la cosa opposta, oggi a Mazara non c’è un progetto ma c’è un gruppo di potere. L’attuale sindaco non è idoneo a poter condurre una città, ha rivoltato la progettualità, in giunta ci sono soggetti che erano allora con il candidato sindaco Randazzo, sul piano politico bisogna sapere fare le cose per interesse della collettività. Serve una classe dirigente importante, non possono improvvisare. A Mazara la situazione è grave, c’è crisi di identità politica.
Torniamo a settembre, cosa è successo? Perchè non è stato eletto?
Ho tanti difetti ma sicuramente non ho dico ciò che non penso. Non ho mai pensato di perdere le elezioni, non lo dico per arroganza ma perchè abbiamo fatto grandi cose. Ho fatto l’assessore un anno e mezzo e abbiamo messo un percorso centrale nell’azione di governo regionale, abbiamo programmato pure il prossimo PSR, rendendo la Sicilia centrale. Ero convinto di vincere e vincere anche facile, questo dimostra che le cose poi non sono così scontate, forse siamo stati leggeri, purtroppo per 190 voti abbiamo bloccato un progetto polito importante, con la provincia di Trapani protagonista. Io sono però felice lo stesso, sono il coordinatore del partito, noi abbiamo preso una percentuale importantissima.
Come si può convivere con l’ala miccicheana e quella schifaniana? I siciliani hanno altri problemi…
Pensare che Forza Italia in Sicilia non sia Miccichè è pensare che Forza Italia non sia Berlusconi. Miccichè ha dimostrato di essere l’espressione politica di questo partito liberale, centrista, europeista. Se oggi Forza Italia è al governo del Paese lo si deve al 16% preso in Sicilia, un lavoro straordinario, le liste con 13 parlamentari eletti le ha fatte Miccichè, ed è il capo del partito perché ha piena fiducia da parte di Berlusconi.
E’ però isolato all’ARS, o no?
Bisogna distinguere i due momenti: quello del parlamentare eletto e quello da commissario regionale del partito, che ha la disponibilità del simbolo, è tutto l’apparato azzurro che sostiene il partito. Con Miccichè siamo già proiettati alle prossime amministrative, liste forti ovunque.
Sono fatti che non fanno bene ai siciliani e alla politica. A Trapani ad esempio abbiamo fatto un risultato straordinario con l’elezione di Pellegrino, anche per le nazionali. Abbiamo battuto la Lega, Fratelli d’Italia. C’è stato un periodo, molto breve, in cui Miccichè non è stato più il coordinatore di Forza Italia, allora lo era Gibiino, e Forza Italia non presentò più le liste.
Come si ricostruisce la politica dopo lo scandalo di Cannes?
Sono fatti che non dovrebbero accadere, ci vuole dimostrazione di vera credibilità. Forza Italia sta lavorando per far tornare a parlare Gianfranco Micicchè e il presidente Schifani, non comprendiamo questo atteggiamento: abbiamo sostenuto continuamente il governatore, c’è una sola Forza Italia che si riconosce in Berlusconi. Deve essere chiaro però che Schifani è il presidente della Regione e deve governare, deve tenere l’equilibrio tra i partiti della maggioranza, ci vuole sintesi guardando solo agli interessi dei siciliani. Il centrodestra esiste solo se c’è Forza Italia altrimenti sarebbe destra o sarebbe altro, è fondamentale che si ricomponga il rapporto all’interno del partito e si sta lavorando a tutti i livelli. Non dimentichiamo che Miccichè parla con le percentuali, quando si siede con Berlusconi garantisce la percentuale di cui c’è bisogno. L’auspicio è che si ricomponga il partito, tutta Forza Italia deve essere valorizzata.
Su Cannes mi auguro che tutto si possa chiarire per il meglio.