Spazio oggi alla difesa nel processo che a Trapani vede imputato l'imprenditore Matteo Bucaria, accusao di essere il mandante del tentato omicidio del cognato Domenico Cuntuliano. Un processo molto seguito, perchè Bucaria, negli anni, è diventato un punto di riferimento per alcuni investigatori e Pm, a Trapani, nelle indagini su mafia ed estorsioni. La Procura ha chiesto per Bucaria 21 anni.
Su Tp24 abbiamo seguito la vicenda dall'inizio e abbiamo anche cercato di capire il "doppio volto" dell'imprenditore.
Cuntuliano nel processo si è costituito parte civile, con il supporto dell'avvocato Antonio Ingroia, che ha chiesto, per il suo assistito, un milione di euro di risarcimento danni. Ne parliamo qui.
Il tentato omicidio avvenne nel 2013, per mano di Gaspare Gervasi (poi condannato a 12 anni di reclusione), un impiegato comunale che Bucaria aveva assoldato per fare fuori il parente. Ne parliamo qui. Al centro c'era una piccola fortuna avuta dall'assicurazione. L’indennizzo riguardava un risarcimento danni da 600 mila euro in seguito ad un grave incidente a Marsala, che il cognato Cuntuliano aveva avuto. Bucaria, che gestiva tutta la faccenda, ha occultato al cognato la reale portata di questo indennizzo: gli aveva detto che si trattava di poco più di 100 mila euro perché, essendo in bancarotta, aveva bisogno di quei soldi. “Cuntuliano, inizialmente si fidava ciecamente della sorella e del cognato – spiega Ingroia - poi cominciò a fare domande, ad essere curioso, a cercare di capire come stessero le cose. Insomma, da questo punto di vista, stava per diventare pericoloso. In più, c’era l’assicurazione sulla vita, di cui la sorella era beneficiaria, per cui in caso di morte tutto sarebbe andato alla famiglia Bucaria”.
Le indagini della Squadra Mobile hanno preso spunto da una lettera anonima arrivata nel 2019: “GIRA VOCE CHE SIG BUCARIA MATTEO DA TUTTI I MESI SOLDI ALLA FAMIGLIA GERVASI GASPARE IN CARCERE PER AVERE CERCATO DI AMMAZZARE CUNTULIANO DOMENICO – VI SIETE CHIESTI COME MAI ANCHE PERCHE CUNTULIANO E COGNATO DI BUCARIA???? – QUESTIONI DI SOLDI????? – SE SIETE BRAVI POLIZIOTTI LO SCOPRIRETE”.
Sulla base di questa lettera anonoma, sono state riaperte le indagini sui fatti del 2013, rileggendo il fascicolo delle indagini, e gli atti del processo. Sono state riascoltate le intercettazioni effettuate nei mesi successivi al tentato omicidio, utilizzando sistemi di ascolto innovativi. Sono emersi infatti gravi indizi sul fatto che Gaspare Gervasi aveva tenuto per se alcune circostanze, non riferendole ai magistrati, per occulare il reale movente del tentato omicidio, tenuto nascosto per tutti questi anni.