Ha chiesto di potersi costituire parte civile il padre di Maria Amatuzzo nel processo che, a Marsala, vede imputato il genero Ernesto Favara per maltrattamenti, lesioni e minacce alla moglie, uccisa la vigilia di Natale, a Marinella di Selinunte, con dodici coltellate all’addome. Un omicidio per il quale il Favara, 63 anni, ex pescatore, è stato rinchiuso in carcere.
Il padre della Amatuzzo ha chiesto di costituirsi parte civile tramite l’avvocato Vito Cimiotta. Sulla richiesta il giudice monocratico Francesca Maniscalchi si dovrebbe pronunciare nell’udienza del 16 marzo.
I fatti contestati al Favara (assente in aula) in questo processo sono relativi al 2021. Il procedimento è scaturito dalle denunce della giovane vittima, che poi non si è costituita parte civile, forse per paura. Adesso, però, il padre della donna, assistito dall’avvocato Vito Daniele Cimiotta, ha deciso di costituirsi parte civile anche in questo procedimento, in qualità di danneggiato dal reato in vece della figlia ormai defunta. Maria Amatuzzo è stata uccisa con 12 coltellate all’interno dell’abitazione in cui fino a poco tempo prima viveva con il marito, che lei, a quanto pare, aveva deciso di lasciare. Il Favara fu bloccato dai carabinieri, avvertiti da alcuni vicini di casa, mentre era in strada con il coltello sporco di sangue ancora in pugno.