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28/01/2023 14:00:00

"Giorno della Memoria", tutte le inziative nel trapanese

Si è celebrata ieri, con una serie di iniziative “la Giornata della Memoria”. La ricorrenza di particolare significato storico, si inquadra nell’ambito di una serie di iniziative dedicate alla conservazione della memoria dei deportati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra durante l’ultimo conflitto mondiale. La stessa rappresenta un’occasione di incontro diretto delle Istituzioni della provincia con i giovani delle scuole al di fuori del Palazzo del Governo. Il Prefetto Filippina Cocuzza, unitamente ai Sindaci, ha celebrato la citata ricorrenza con la posa delle prime pietre d’inciampo nei Comuni di Trapani, Valderice e Alcamo, alla presenza non solo delle autorità civili e militari provinciali, ma anche di diversi rappresentanti di Istituti scolastici accompagnati dalla Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale.

In particolare, alle cerimonie hanno preso parte il Vescovo della Diocesi di Trapani, i vertici provinciali delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del Fuoco, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma e altre autorità della provincia a vario titolo interessate.

Il programma scaturisce dall’iniziativa promossa lo scorso anno quando, sempre in occasione della Giornata della memoria, è stato sottoscritto da parte di tutti i Sindaci della provincia “l’Atto di Impegno”, con il quale gli stessi hanno aderito al progetto dell’architetto tedesco finalizzato alla realizzazione e alla posa, nel proprio territorio comunale, delle pietre della memoria che vogliono rappresentare un tangibile momento commemorativo per non dimenticare mai le vittime della barbarie nazista. Le piccole targhe di ottone in memoria sono state apposte in coincidenza delle abitazioni dei concittadini ai quali sono state conferite le medaglie d’onore di cui alla L.27 dicembre 2006, n. 296 in quanto deportati o internati militari e civili nei lager nazisti durante l’ultimo conflitto mondiale.

La prima cerimonia si è svolta alle ore 9.30 a Trapani con la posa della prima pietra commemorativa in via Piersanti Mattarella n. 119, angolo via Antonio Rizzo, alla presenza del Sindaco Tranchida. All’evento hanno presenziato i familiari del deportato Sergente Maggiore di artiglieria Contraerei Puccio Diego, nato a Palermo il 10 marzo 1923, inizialmente deportato il 22 settembre 1943 presso la caserma Mussolini sita in Argostoli (Cefalonia), poi trasferito in Macedonia in un campo di prigionia da dove riuscì a fuggire e poi decorato con medaglia d’onore di cui alla Legge n. 296/2006.
La cerimonia ha visto l’attiva partecipazione degli studenti dell’Istituto Comprensivo “Ciaccio Montalto” e “Nunzio Nasi” che hanno intonato l’Inno d’Italia e hanno esposto un cartellone con su scritto “ con le pietre d’inciampo il giorno della Memoria non è solo il giorno della Memoria, è sempre”.

Valderice - Analoga cerimonia si è svolta, a seguire, presso il Comune di Valderice ove è stata apposta una pietra della memoria in Via Baglio Simonte n. 141, ultima abitazione del Sig. Leonardo Miceli nato a Trapani il 28 luglio 1920, deportato e internato in un lager nazista, decorato con medaglia d’onore di cui alla Legge n. 296/2006. Ha presenziato alla cerimonia l’Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Valderice, i cui bambini hanno letto delle frasi molto belle e significative estrapolate dal libro di Primo Levi “Se questo è un uomo” e altre frasi pronunciate dalla Senatrice Liliana Segre, superstite dell’Olocausto, e da altri deportati, rimaste storiche .

Alcamo - La celebrazione itinerante si è conclusa con un ulteriore momento presso il Comune di Alcamo dove alla presenza dei giovani studenti del Liceo classico Giuseppe Ferro, sono state collocate due pietre d’inciampo in via Longarico n. 123, ultima abitazione dei due fratelli Andrea e Giuseppe De Blasi, deportati e internati in un lager nazista, decorati con medaglia d’onore di cui alla Legge n. 296/2006.

Gli interventi hanno evidenziato come la giornata celebrativa odierna ha lo scopo di rafforzare l’intento delle istituzioni di onorare e ricordare coloro che, attraverso il sacrificio e la sofferenza, hanno permesso il radicarsi e consolidarsi dei valori della democrazia e della libertà che sorreggono la nostra comunità nazionale, esortando i presenti e soprattutto le giovani generazioni a non dimenticare e a mantenere viva la memoria di quegli eventi storici.

Il Prefetto ha sottolineato che “Memoria non vuol dire arido ricordo una tantum ma vuol dire per voi ragazzi superare quotidianamente tutte le discriminazioni di genere, razza e religione”. Ha inoltre invitato i ragazzi a non discriminare nessuno e a voler superare la tentazione delle piccole discriminazioni quotidiane tra compagni e la dilagante e sempre attuale insofferenza”, “Le pietre d’inciampo servono proprio per alimentare la memoria e superare il negazionismo, ancora attuale, utilizzando quale antidoto la cultura e lo studio”.

Il Vescovo di Trapani Fragnelli ha auspicato che “la pietra d’inciampo possa essere un piccolo seme che possa fiorire come albero di pace per sempre” A conclusione della giornata densa di eventi e iniziative, alle ore 18,00 presso il Palazzo del Governo il Prefetto ha consegnato la medaglia d’onore di cui alla Legge n. 296/2006 concessa con Decreto del Presidente della Repubblica del 21 ottobre 2022 in memoria del Sig. Torre Salvatore, originario del Comune di Custonaci, arruolato come Aviere al Comando militare Aeronautica di Marsala e che fu deportato in un lager nazista l’8 settembre 1943 fino al 25 aprile 1945. La consegna, alla presenza del Sindaco di Custonaci e dei vertici delle Forze dell’Ordine, è avvenuta nelle mani dei quattro figli del deportato che hanno ricordato la tragica esperienza vissuta dal genitore nei campi di prigionia tedeschi.
 

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Erice - Anche quest’anno il Comune di Erice, sostiene il progetto “Il Treno della Memoria” che dopo l’interruzione per via della pandemia ha ripreso il suo percorso sulla memoria e sull'educazione alla cittadinanza attiva che ha visto in questi anni impegnati oltre 60.000 di giovani partecipanti che hanno attraversato l'Europa in una catena di trasmissione dell’impegno nella ferma convinzione che solo una consapevole conoscenza di ciò che è stato possa guidare le giovani generazioni a non ripetere gli errori del passato.

Ieri all’auditorium “G. Pagoto”, proprio nel giorno della memoria, un primo momento di riflessione e di confronto. La manifestazione, denominata “Da dove parte il treno?”, ha visto la presenza di moltissimi studenti del territorio. Erano presenti la sindaca Daniela Toscano e l’assessore alla Pubblica Istruzione Carmela Daidone. Il 27 gennaio, si celebra il Giorno della Memoria, la data dell'abbattimento dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, per ricordare l’orrore della Shoah (sterminio del popolo ebraico) e commemorare tutte le vittime di questo tragico momento storico col suo bagaglio di odio e violenza.

L’amministrazione comunale, come detto, sostiene l’iniziativa con la concessione di un contributo finalizzato a consentire la partecipazione di 6 studenti residenti ad Erice che frequentantano le scuole superiori di secondo grado di Erice I.I.S. “Ignazio e Vincenzo Florio” e I.I.S.S. “Sciascia e Bufalino” che si uniranno agli altri studenti provenienti da tutta l'Italia per raggiungere Berlino e Cracovia per visitare il ghetto ebraico, la fabbrica di Schindler e i campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau.

«Abbiamo sostenuto il progetto, che è finalmente ripartito dopo il periodo pandemico, nella piena convinzione che sia fondamentale riflettere sul significato e sull’importanza del Giorno della memoria - commentano la sindaca Toscano e l’assessora Daidone -. Ciò nella piena consapevolezza che tutte le agenzie educative e formative rivestano un ruolo fondamentale e strategico nell’ottica della conservazione del ricordo di tali fatti storici e della necessità che non abbiano più a ripetersi. Il progetto "Treno della memoria" mira a educare a una riflessione libera critica e consapevole proponendo un percorso in gradi di alimentare una relazione continua tra storia, memoria e cittadinanza. Per i nostri studenti è stata dunque un’importantissima esperienza non tanto in termini di esercizio retorico di rievocazione storica, ma di riflessione sull’importanza della convivenza civile e democratica, sull’educazione alla pace e al rifiuto delle prepotenze di ogni genere». Ieri mattina la sindaca Toscano e l’assessora Daidone hanno partecipato ad un altro evento previsto per la celebrazione del “Giorno della Memoria 2023”, organizzato e proposto dall’ODV CO.TU.LEVI. grazie al sostegno di Fondazione Con il Sud ed in collaborazione con il 6° Reggimento Bersaglieri, che si è svolto presso la Caserma “L. Giannettino” di Trapani.

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Marsala - Il Sindaco Massimo Grillo incontrato, al Teatro Comunale, una rappresentanza di giovanissimi studenti delle quinte elementari che hanno assistito allo Spettacolo patrocinato dall’Amministrazione in occasione della giornata della Memoria. Preliminarmente il Sindaco nel portare il suo saluto ha fatto presente ai ragazzi quanto sia importante oltre che conoscere il passato anche comportarsi bene nel quotidiano evitando soprattutto di incorrere in atti d’insofferenza e talvolta anche di bullismo che poi generano violenza. 
Al “Sollima” la rappresentazione “Figli in mutande per una memoria degli olocausti”. In mattinata gli spettacoli sono stati dedicati alle scuole. Ieri sera si è tenuto lo spettacolo per la cittadinanza. Nel pomeriggio, alle ore 17:00, al Museo di Baglio Anselmi è stata inaugurata la Mostra segni della Memoria. L’evento è coordinato dalla Direzione del Parco Archeologico di Lilibeo.
"Figli in mutande per una Memoria degli olocausti", opera inedita di Francesco Mercadante, per la regia di Massimo Graffeo, è un progetto interessante sotto l'aspetto culturale e sociale. Interpretato da Fabiola Filardo, Luisa Caldarella, Eleonora Spedale, Sonia Luisi e Piero Pellegrino. Lo spettacolo rappresenta una memoria autonoma di tutti gli olocausti compiuti. Il testo teatrale è stato elaborato dall’autore a seguito di una riflessione e di alcune domande che lo stesso si è posto. “Forse che i bambini palestinesi di oggi differiscono dai bambini ebrei di allora? Il massacro di Srebrenica del 1995 può essere trattato in altro modo? E quanti altri potremmo menzionarne? I Figli in mutande sono quegli orfani di guerra che non hanno più un nome, non possono darsi spiegazioni e, probabilmente, non possono guardare al domani”.