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24/02/2023 09:25:00

Rapina in banca a Partanna. Un colpo da 67 mila euro, clienti chiusi in bagno

Avevano rinchiuso dipendenti e clienti in bagno, hanno svaligiato la banca, racimolando un bottino di 67 mila euro, e sono scappati. Dopo pochi giorni, però, sono stati arrestati gli autori della rapina in una banca di Partanna.

Due uomini, un 32enne e un 25enne, di Palermo, sono stati arrestati dai carabinieri di Partinico e Castelvetrano. L'accusa è di rapina aggravata e sequestro di persona. Il colpo è avvenuto lo sorso 10 febbraio, i due uomini, uno dei quali con il volto travisato da un passamontagna, si erano introdotti all’interno della filiale di un istituto di credito di Partanna e, dopo aver rinchiuso i dipendenti e un cliente per circa 30 minuti all’interno di un bagno, erano riusciti ad asportare oltre 67.000€ dalle casse, dandosi poi alla fuga a bordo di un furgone in direzione Palermo.


Le tempestive ricerche avviate dai militari della Compagnia di Castelvetrano, diramate anche alle Centrali Operative dei Comandi Provinciali di Trapani e Palermo, e le immediate verifiche sul posto, hanno subito permesso di trovare elementi individualizzanti ed orientare le pattuglie presenti sul territorio verso la via di fuga dei rapinatori.


I primi ad individuare i malviventi in fuga sono stati i militari della Stazione di Balestrate ed una gazzella della Sezione Radiomobile della Compagnia di Partinico, che sono riusciti a bloccare il furgone con a bordo i due giovani allo svincolo autostradale dell’A29 senza arrecare danni o mettere il pericolo gli altri utenti della strada.

La perquisizione del mezzo di fuga ha consentito di recuperare e sequestrare l’intera somma asportata, in banconote di vario taglio, che sarà restituita all’istituto di credito, nonché dei guanti, il passamontagna utilizzato per la rapina e numerose fascette di plastica.
Il Giudice per le indagini preliminari, condividendo pienamente il quadro probatorio raccolto dagli inquirenti, ha convalidato gli arresti e ha disposto per entrambi i soggetti la custodia cautelare in carcere. 

 

 

“Siamo già a cinque rapine nel 2023 - afferma Gabriele Urzi Segretario Provinciale FABI Palermo e Responsabile Salute e Sicurezza FABI Palermo – e purtroppo è un’emergenza da noi più volte annunciata. A Catania poco dopo il Capodanno, i rapinatori si sono introdotti dal muro perimetrale nei locali di una filiale Unicredit in prossimità dell’ora di pranzo, arraffando in pochi minuti il contante presente e si sono dati alla fuga. Il 17 gennaio a Banca Intesa a Villabate (in provincia di Palermo) in corso Vittorio Emanuele sono entrati due rapinatori armati di taglierino e hanno portato via circa 15.000 euro. Il 27 gennaio di nuovo ad Unicredit è la volta di una tentata rapina a Villaggio Mosè ad Agrigento. Uno o due rapinatori, sembrerebbe armati di pistola, con accento spiccatamente catanese, hanno fatto irruzione nei locali della filiale e hanno rinchiuso in un locale clienti e dipendenti. Ma qualcosa deve essere andato storto e i malviventi si sono dati alla fuga dopo avere fallito il tentativo. Il 10 febbraio la rapina con sequestro di persona al Monte dei Paschi di Partanna di cui agli arresti di oggi. Sempre a febbraio, pochi giorni dopo, il 15, rapina al Credito cooperativo San Biagio di largo Dei Pini a Cammarata (Agrigento). I banditi, apparentemente non armati Hanno fatto irruzione nell’istituto di credito minacciando gli impiegati e facendosi consegnare il denaro in cassa, circa 35.000 euro.”

“Le banche sottovalutano il problema - continua Urzì – e i numeri parlano chiaro. Occorrono massicci investimenti in sicurezza prima che accada qualcosa di grave, una migliore organizzazione della sicurezza e interventi mirati ad attuare una più efficace strategia antirapina, sistemi difensivi sofisticati, maggiore formazione del personale. Ma occorre soprattutto ripristinare massicciamente la guardiania armata che costituisce il deterrente principe per i malintenzionati.

Mi pare che le banche facciano affidamento spesso soltanto sull’eccellente lavoro delle Forze dell’Ordine che, oltre ad una efficace opera di prevenzione, molte volte intervengono nella fase successiva all’evento criminoso e non si possono certo sostituire agli apprestamenti di sicurezza di cui tutte le banche si devono dotare. Gli arresti di oggi ne sono una chiara testimonianza. Le banche facciano la loro parte prima che la situazione si aggravi maggiormente.”