Lentamente, ma inesorabilmente, il dibattito sulla cattura di Matteo Messina Denaro ha cambiato piega. Anzi, ha preso una direttrice singolare: Messina Denaro sembra diventato un argomento da gossip, più che un boss criminale sul quale molto resta ancora da dire. Insomma, un personaggio da reality show. Pericolo che su Tp24 già avevamo evidenziato qualche giorno fa.
E' dello stesso parere Attilio Bolzoni. Il noto giornalista di Domani ha scritto un pezzo molto duro: "Sarebbe più interessante conoscere come si è nascosto in quel catino che è Campobello di Mazara, tanti covi uno a un passo dall’altro e tutti alla luce del sole" scrive. Per Bolzoni, "c'è qualcosa che non torna o che torna malamente nella messa in scena del personaggio a poco più da un mese della sua cattura. Una messa in scena smodata e fastidiosa. Tanto fumo e divulgazione di notizie che non sono notizie". Infine, una richiesta: "Ci piacerebbe sapere se il giovedì o il venerdì precedente all’arresto c’è stata un’imbeccata dei servizi segreti, che ha condotto poi i carabinieri nella clinica palermitana dove il boss era in cura".
Dello stesso tenore un intervento sul Foglio di Maurizio Crippa: "Non possiamo ignorare che ci sia una informazione trash che non avendo più un tubo da dire sulla mafia ritiene fondamentale informare quotidianamente gli italiani delle gesta di una nuova star degna del GF Vip: Matteo Messina Denaro. Un giorno è il “video imbarazzante” che spediva all’amica; un giorno le chat di zozzerie con cui tampinava l’amante; un giorno gli piace Putin e non Zelensky, come a un Santoro qualsiasi. Ieri era la volta delle “foto inedite”, manco fosse Wanda Nara rediviva, mentre firma il verbale del suo arresto, gentilmente diffuse e non si sa perché dai Carabinieri. Ma non si sa, soprattutto, perché questo boss rottamato e destituito di fondamento debba essere trasformato in una macchietta da reality da offrire in pasto a un pubblico di sprovveduti. Piantatela, è meglio".
IL CONCERTO. Ieri intanto si è tenuto il concerto "A nome loro" al Parco Archeologico di Selinunte, per ricordare tutte le vittime della mafia e festeggiare la cattura di Messina Denaro. Sul palco si sono esibiti, dalle 17 fino a sera inoltrata, tantissimi artisti che hanno raccolto l'invito della musicista Sade Mangiaracina, e hanno suonato gratuitamente. Tra loro anche la Rappresentante di Lista, Simona Molinari, i Modena City Ramblers e tanti altri, insieme a tanti interventi simbolici, come quello del tenente colonnello dei Ros, Andrea Pagliaro, che è uno degli ufficiali che ha preso parte alla cattura di Matteo Messina Denaro.
Questo l'intervento del segretario generale della Cgil in Sicilia, Mannino.
Cliccando qui, invece, facciamo il punto sugli ultimi sviluppi sulle indagini sulla rete di protezione del boss.
CAMPOBELLO. Il comune di Campobello ha preso parte alla 40esima edizione della Marcia Popolare Contro La Mafia che si è tenuta da Bagheria a Casteldaccia. In rappresentanza dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Castiglione, è stato presente il vicesindaco Antonella Moceri, La manifestazione, che è stata promossa dal Centro Studi Pio La Torre, ha visto l’adesione di oltre 70 enti e migliaia di persone, tra amministrazioni pubbliche, forze dell’Ordine, scuole e associazioni che hanno sfilato insieme per ribadire un forte NO alla mafia. «È stata un’esperienza toccante e dal forte valore simbolico – ha dichiarato il vicesindaco Moceri – È importante, infatti, ribadire sempre che non bisogna mai abbassare la guardia e che lo Stato e la società civile devono camminare insieme, verso un’unica direzione che è quella della legalità. Un messaggio che dobbiamo ripetere all’infinito, soprattutto nei confronti dei giovani, che hanno il diritto di vivere un futuro libero dalla mafia. In questi giorni in cui il nostro Comune è stato sotto i riflettori per i noti fatti di cronaca che si sono succeduti dalla cattura di Matteo Messina Denaro, in particolare, dobbiamo ricordare ai nostri ragazzi che la mafia va combattuta ogni giorno, anche attraverso le azioni quotidiane improntate alla legalità, alla democrazia e alla libertà».