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01/03/2023 06:00:00

La questione dei precari Covid in Sicilia

Si continua a parlare in Sicilia della questione dell'assunzione, nella sanità, dei "precari Covid". Si tratta cioè di quei professionisti che sono stati assunti per gestire l'emergenza Covid. Adesso che l'emergenza è finita, il loro contratto va in scadenza. Loro chiedono invece di essere assunti. E la politica vorrebbe accontentarli. Si tratta di precari medici e paramedici, per i quali il percorso di stabilizzazione è scontato, e di precari amministrativi - gente assunta per stampare le ricevute quando vi siete fatti i vaccini, o gestire l'ingesso negli hub, eccetera - e per loro il percorso è più difficile. E' giusto assumere queste persone nella pubblica amministrazione? 

La maggioranza di centrodestra è spaccata. Schifani è per il no, ma i parlamentari siciliani di Fratelli d'Italia vanno  all'attacco dell'assessora alla Salute Giovanna Volo (tecnica di area FI): "Non comprendiamo la scelta di sospendere i concorsi e non concedere al personale la proroga per maturare i requisiti per la stabilizzazione". Un appello è arrivato anche dalla senatrice forzista Daniela Ternullo, che chiede di usare i fondi del "decreto Calabria" per le proroghe.

L' assessora Volo ha fatto marcia indietro solo per i precari delle Unità di continuità assistenziale (le ex Usca), che sono stati prorogati in attesa della ricognizione tecnico-finanziaria. I  parlamentari di Fratelli d'Italia, dietro la spinta dei deputati regionali, chiedono al governo Schifani di assumersi la responsabilità della proroga. Mettendo mano alle casse regionali: secondo i calcoli dell'assessorato alla Salute, un'ulteriore proroga dei 2.100 amministrativi e tecnici costerebbe cinque milioni di euro al mese.

DALLA REGIONE.  Arrivano dalla Regione istruzioni operative per le aziende sanitarie e ospedaliere in merito al personale reclutato durante l'emergenza Covid. In particolare, vengono confermate, per il personale sanitario e socio-sanitario, le indicazioni relative alla prosecuzione dei contratti, già fornite alla fine del dicembre scorso. La nota, a firma dell'assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, e del dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica, Salvatore Requirez, prende spunto dalla conversione in legge del decreto-legge 198/2022, meglio noto come Milleproroghe, in vigore da oggi. Nel dettaglio, il Milleproroghe prevede l'estensione fino al 31 dicembre 2024 del periodo entro il quale si possono maturare i requisiti utili (18 mesi) alla stabilizzazione del personale che ha prestato servizio durante la pandemia, nonché l'ampliamento della platea dei destinatari dei processi di stabilizzazione, ricomprendendo, oltre al personale sanitario e socio-sanitario, quello del ruolo amministrativo. Ovviamente in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni di personale e nel rispetto delle disponibilità finanziarie di ogni azienda. Da qui l'invito alle aziende sanitarie a “procedere a una celere ricognizione finalizzata a individuare i profili esistenti nelle rispettive dotazioni organiche, ancora non ricoperti, e a verificare quanto personale – reclutato durante l'emergenza Covid – sia in possesso dei requisiti di legge”. E anche a una “puntuale ricognizione delle procedure concorsuali in essere”. Indicazioni diverse, invece, per l'utilizzo del personale Uca (Unità di continuità assistenziale), già prorogato fino al 28 febbraio, il cui rapporto di lavoro viene esteso di un altro mese, fino al 31 marzo prossimo, così da garantire l'offerta assistenziale territoriale. L’attuazione della rete territoriale di assistenza, con l’attivazione di case e ospedali di comunità e delle Centrali operative territoriali (Cot), fornirà un’occasione utile per il recupero delle professionalità rappresentate dal personale amministrativo e tecnico impiegato nell’emergenza Covid che, nell’immediatezza, non può essere inserito nelle piante organiche degli  enti e delle aziende del servizio sanitario regionale pubblico - dichiara il presidente della Regione Renato Schifani -. Assessorato, governo regionale e Ars lavoreranno insieme per trovare, in tempi accettabili, la via amministrativa e legislativa più adeguata per raggiungere questo obiettivo, nel rispetto delle procedure di selezione per l’accesso alla pubblica amministrazione previste dalla nostra Costituzione». «Nelle strutture territoriali – aggiunge l’assessore alla Salute Giovanna Volo – è previsto che siano portate avanti attività di telemedicina e, soprattutto, il potenziamento e l’utilizzazione dei fascicoli personali elettronici, per questo siamo convinti che potremo valorizzare la preziosa esperienza sul campo di questi lavoratori». «Non è nostra intenzione gettare fumo negli occhi a nessuno – conclude il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno – ma dobbiamo lavorare in sinergia per avviare un percorso di stabilizzazione di questi lavoratori, che di fatto rappresentano ormai un bacino, prevedendo però criteri equi che rispettino anche i diritti acquisiti di quanti sono già precari nelle Asp da oltre dieci anni».
 

PD /1.  “Il personale che ha lavorato durante l’emergenza Covid va tutelato e valorizzato tenendo conto delle reali esigenze delle strutture sanitarie e dei loro bilanci. E’ urgente predisporre delle linee guida per la stabilizzazione degli aventi diritto”. Lo dice il parlamentare regionale PD Giovanni Burtone che sollecita il presidente della Regione e l’assessore alla Sanità a chiarire ed elaborare una circolare esplicativa con le modalità operative per la stipula dei contratti.
“E’ indispensabile sapere quale percorso è stato individuato per procedere con le stabilizzazioni – aggiunge Burtone – e perché non si è pensato per tempo come utilizzare il personale Covid visto che, con il progressivo miglioramento della situazione pandemica ed il calo drastico di tamponi e vaccini, le circostanze erano del tutto prevedibili. Tecnici ed amministrativi rischiano di essere mandati a casa dopo mesi di promesse, ma per sanitari e parasanitari, necessari per colmare le carenze di organico non sappiamo se esiste un piano, quali sono le strutture ospedaliere presso cui impiegare il personale, né come si procederà sui concorsi già banditi. Il governo regionale dia risposte chiare su tutti questi punti e non ‘scappi’ davanti alle legittime richieste dei parlamentari regionali e soprattutto alle legittime aspettative dei diretti interessati: sanitari, parasanitari, tecnici e amministrativi. Purtroppo – conclude Burtone – la sensazione è che la vicenda precari sia stata utilizzata e strumentalmente, soltanto per fini elettorali. Oggi scadono i contratti e regna la confusione ed approssimazione più assoluta. Eppure si sarebbe potuto e dovuto pensare per tempo alla trasformazione della struttura sanitaria emergenziale per il Covid in un grande contenitore di supporto agli ospedali del territorio con gravi deficit di organico, valorizzando così il lavoro e la professionalità di migliaia di persone. Quanto ai percorsi di stabilizzazione per tecnici e amministrativi, invito il presidente della Regione a considerare la possibilità di includere gli enti e regionali siciliani, colmando i vuoti di organico. Si predisponga subito una circolare operativa con le linee guida”.

PD/2. "Sulla proroga dei precari Covid manca la volontà politica della maggioranza di centrodestra non le risorse che qualora la Regione volesse potrebbero essere stanziate". Lo afferma il parlamentare del Partito democratico all'Assemblea regionale siciliana, Nello Dipasquale, commentando gli ultimi risvolti della vicenda dei precari amministrativi e tecnici dell'emergenza Covid.

"Con le parole dell'assessore alla Salute Giovanna Volo - afferma il deputato - cade il velo di ipocrisia del governo regionale sui precari Covid e la realtà -, che già avevo denunciato la scorsa settimana in occasione della seduta di commissione all'Ars, si palesa per quello che è: la destra ha deciso di abbandonare al loro destino uomini e donne che hanno dato tutto contro il Covid".

"La destra, dopo avere portato avanti una campagna elettorale sulla pelle di questi lavoratori, ora li abbandona - aggiunge Dipasquale -. Nessun atto concreto è stato portato avanti dal governo regionale per dare un futuro a questa platea, cosa che è possibile fare aumentando le dotazioni organiche delle aziende sanitarie. Quelle dotazioni organiche oggetto di una ricognizione 'last minute' e assolutamente tardiva in assessorato". Secondo Dipasquale, infatti, "il governo avrebbe dovuto muoversi già all'indomani della prima proroga", scatatta a fine dicembre 2022.

TERNULLO (FI). "Le notizie che giungono relativamente alla decisione da parte dell'Assessore alla Salute Giovanna Volo di non prorogare i contratti del personale amministrativo e tecnico assunto per l'emergenza COVID mi lasciano particolarmente perplessa. Oggi, grazie al grande lavoro fatto dal Parlamento per l'approvazione del decreto Milleproroghe, c'è una norma chiara per permettere l'attivazione di un percorso di stabilizzazione per tutti coloro che, al pari di medici, infermieri e socio-sanitari, hanno contribuito a mettere in sicurezza le nostre comunità. Anche dal punto di vista economico, grazie alle somme stanziate con il decreto Calabria, sono disponibili le risorse per la copertura finanziaria di un eventuale incremento della spesa per il personale delle aziende sanitarie.
La Regione Siciliana ha in mano gli strumenti tecnici, legislativi ed economici per procedere ad una proroga ponte in vista dell'attivazione di un percorso di stabilizzazione necessario se vogliamo immaginare una sanità pubblica efficiente ed al servizio dei cittadini. Mantenere in servizio oltre 2000 persone, assunte durante l'emergenza, già formate e professionalizzate, è un atto necessario se vogliamo portare il SSR ad affrontare in maniera adeguata le sfide che l'attivazione del PNRR ci chiederà. Qualsiasi altra scelta in direzione diversa o contraria, è inspiegabile". Lo afferma in una nota la senatrice di Forza Italia Daniela Ternullo, che in queste settimane, con un emendamento al decreto Milleproroghe ha garantito lo slittamento al 31 dicembre 2024 dei termini per la maturazione dei 18 mesi di servizio - anche non consecutivi - propedeutici alla stabilizzazione del personale sanitario e amministrativo del SSN.

UGL. "Sulla pelle dei lavoratori precari Covid-19 è in corso una situazione davvero imbarazzante. Oggi scadono i contratti e ancora fino a ieri non erano chiari gli intendimenti del Governo regionale per quanto riguarda la giusta proroga, ci auguriamo che entro questa giornata la politica regionale tutta trovi una soluzione per prolungare la presenza in servizio di questi giovani lavoratori." A prendere posizione è la Ugl Salute Sicilia che, proprio ieri pomeriggio ha preso parte a Palermo ad un incontro convocato dall'assessore regionale della Salute, Giovanna Volo, proprio sulla questione precari. "E' assurdo che si arrivi all'ultimo giorno senza sapere cosa si deve fare, aldilà del personale sanitario già oggetto di stabilizzazione per legge nazionale, con gli amministrativi, le varie figure tecniche, i farmacisti e i biologi. Se è vero che in periodo di emergenza pandemica sono state effettuate numerose assunzioni, che adesso economicamente pesano sul bilancio della Regione Siciliana, non bisogna però nascondere la realtà che tutti questi lavoratori con un semplice contratto di collaborazione, quotidianamente, stanno sopperendo egregiamente rispetto agli enormi vuoti in organico che lamentano le Aziende sanitarie provinciali e le Aziende ospedaliere siciliane - fanno notare dalla Ugl Salute Sicilia. Alzi la mano chi riesce a smentire questa nostra affermazione. Nelle more che vengano colmati queste carenze organiche con i concorsi che procedono a rilento e, soprattutto, con iniziative legislative indispensabili (ci riferiamo ad esempio al caso emblematico dei farmacisti) a risolvere alcune asimmetrie normative, bisogna individuare un percorso definito per evitare di mandare a casa chi ha servito fino ad ora la sanità siciliana con impegno e dedizione, soprattutto nei due anni più difficili per il comparto. Invochiamo quindi - concludono dall'organizzazione sindacale - un rapidissimo intervento da parte del Governatore Renato Schifani e dell'Assemblea regionale siciliana tutta, per sgomberare il campo da questo inutile caos."