“La norma che rende i mulini a pietra ‘illegali’ e il futuro Regolamento UE sul sale biologico, rappresentano due grandi minacce per le produzioni del Sud. Visto la scelta di aggiungere le parole “sovranità alimentare” al ministero dell’agricoltura, mi aspetto dal ministro Lollobrigida che agisca sia per affrontare il consumo domestico di prodotti alimentari importati e di bassa qualità, che per difendere e rendere competitive le produzioni italiane. Così l’europarlamentare siciliano Ignazio Corrao (Greens) nell’incontro istituzionale con il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, tenutosi oggi a Bruxelles.
“Oggi, in occasione di un confronto con il Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida sui grandi temi di portata europea e nazionale, come la siccità, il made in Italy e gli effetti della guerra sulla nostra agricoltura - spiega Corrao - ho posto sul tavolo due questioni cruciali che rischiano di danneggiare pesantemente l’agricoltura siciliana: la norma che ostacola i mulini ‘a pietra’ e la certificazione bio che escluderebbe il sale marino.
Ho sottolineato al Ministro l’assurdità di un Regolamento UE sul sale bio che, se la Commissione Europea dovesse approvare, penalizzerebbe le nostre produzioni di sale marino d’eccellenza. Un’opportunità che rischia di trasformarsi in un’esclusione inaccettabile del nostro sale marino dalla certificazione bio, a favore di produzioni più energivore e impattanti. Inoltre, di fronte al Ministro e a tutti i capi di dipartimento, ho sollevato il problema dei mulini a pietra, che una vecchia norma del 1967 sta ostacolando, impedendogli di lavorare il grano duro, che è il grano più diffuso in meridione e ottenuto dai grani antichi”.
“Per questo ho chiesto al Ministro Lollobrigida di attivarsi immediatamente per un intervento legislativo che apra alle opportunità imprenditoriali e nuovi posti di lavoro sul fronte dei mulini a pietra, e per una posizione chiara e decisa a difesa dei nostri produttori di sale marino” – conclude Corrao.