Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al provvedimento relativo al ponte sullo Stretto di Messina. Il Monistero delle Infrastrutture e dei Trasporti rende noto che "si riparte dal progetto definitivo del 2011 che verrà adeguato alle nuove norme tecniche, di sicurezza e ambientali". Il nuovo iter autorizzativo "dovrà bollinare il ponte strallato più lungo al mondo (3,2 chilometri), che rappresenterà il fiore all’occhiello dell’arte ingegneristica italiana".
Esulta il ministro Matteo Salvini: "È una giornata storica non solo per la Sicilia e la Calabria ma per tutta l’Italia. Dopo 50 anni di chiacchiere questo Consiglio dei ministri approva il Ponte che unisce la Sicilia al resto dell’Italia e all’Europa", afferma il vicepremier in un video messaggio al termine del Cdm che ha approvato il via libera al Ponte sullo Stretto di Messina.
Nel testo si legge anche del ritorno della Stretto di Messina Spa, società a cui «partecipano Rfi, Anas, le Regioni Sicilia e Calabria, nonché, in misura non inferiore al 51%, il ministero dell’Economia, che esercita i diritti dell’azionista d’intesa con il ministero delle Infrastrutture, al quale ultimo sono attribuite funzioni di indirizzo, controllo, vigilanza tecnica e operativa».
Sui tempi di realizzazione si è sbilanciato il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, annunciando il provvedimento: «Contiamo di approvare il progetto esecutivo entro il 31 luglio 2024 e poi partire coi lavori».
Nel testo si stabilisce anche una durata trentennale della concessione alla società Stretto di Messina, per la quale interviene la revoca dello stato di liquidazione.
Il WWF Italia in una nota parla di "opera fallimentare". Ecco cosa scrivono gli ambientalisti:
È fallimentare puntare su un'opera dagli elevatissimi e insostenibili costi ambientali, sociali ed economico-finanziari, come il ponte sullo Stretto di Messina. Il Governo ritiene che la strada sia spianata ma il General Contractor Eurolink (capeggiato da Webuild) che ha progettato il ponte sospeso ad unica campata e doppio impalcato stradale e ferroviario, che si vuole rilanciare, non ha mai prodotto gli approfondimenti tecnici ed economico-finanziari sul progetto definitivo redatto nel 2010 dell’opera, richiesti a suo tempo dal Governo Monti nel 2013, né il progetto ha mai superato la fase conclusiva di valutazione di impatto ambientale. Il WWF ricorda anche che a fronte dell’oneroso costo prudenziale dell’opera di 8,5 miliardi di euro (stima del 2010) il project financing è stato escluso nel 2021 dal gruppo di lavoro nominato dall’allora ministro alle infrastrutture Giovannini perché appare evidente che la brevità del percorso di attraversamento e delle relative opere connesse non consente di prevedere un numero di pedaggi a carico degli utenti in grado di consentire un’operazione di project financing: d’altra parte coloro che ogni giorno si muovono tra le due sponde non sono più di 4.500 persone e il 76,2% degli spostamenti dei passeggeri è locale e senza auto al seguito. Il che comporta che la realizzazione di un’opera così costosa sia in fase di cantiere che a regime sia interamente a carico della finanza pubblica. IL WWF ricorda poi che dal punto di vista ambientale tutta l’area dello Stretto di Messina è sostanzialmente ricompresa in due importantissime Zone di Protezione Speciale - ZPS (sul lato calabrese la ZPS della Costa Viola e su quello siciliano dalla ZPS dei Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antenna a Mare e area marina dello Stretto) e da un sistema di ben 11 ZSC (Zone Speciali di Conservazione), ai sensi della Direttiva comunitaria Habitat, che tutelano un ambiente unico che va dalla fragile costa calabrese, alla importante zona umida della Laguna di Capo Peloro, al prezioso ecosistema botanico dei Monti Peloritani. La Commissione VIA del Ministero diede nel 2013 un parere negativo di valutazione di incidenza sul progetto definitivo del ponte ad unica campata del 2010 proprio a tutela dello Stretto di Messina, importantissimo luogo di transito per l’avifauna e per i mammiferi marini, si concentra una delle più alte concentrazioni di biodiversità al mondo.
Il progetto è un vecchio pallino di Silvio Berlusconi: "Il Ponte sullo stretto di Messina riparte: è un progetto concreto, che rappresenta l’idea di futuro che abbiamo sempre avuto. Già 20 anni fa con il mio governo avevamo pronto il progetto, un’opera strategica che si sarebbe realizzata se la sinistra non fosse intervenuta con la politica dei NO. Questa volta non ci fermeranno", scrive sui sociale il leader di Forza Italia. ."Sarà un Ponte che collegherà la Sicilia non solo alla Calabria, ma anche all’Italia e all’Europa intera: con il nuovo collegamento si metterà in moto un volano per l’economia siciliana che garantirà occupazione a più di centomila persone e la Sicilia potrà così diventare una base per la logistica dei trasporti internazionali in arrivo dal Mediterraneo. È un’altra promessa agli italiani che siamo finalmente in grado di mantenere", scrive ancora il Cav.
«Accogliamo con grande apprezzamento e soddisfazione il via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge sul Ponte dello Stretto, un' opera strategica che da sempre la Sicilia e i siciliani ritengono fondamentale per eliminare il divario tra Nord e Sud e che permetterà alla nostra Isola di avere finalmente un collegamento diretto con l’Italia ed il resto dell’Europa. Naturalmente al Ponte – aggiunge il presidente Schifani - va associato il potenziamento complessivo delle reti viarie e autostradali ad esso connesse e la realizzazione di infrastrutture di supporto che sono necessarie». Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
«Desidero ringraziare il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, e il ministro Matteo Salvini per avere portato avanti, con grande determinazione e ferma volontà, uno dei punti fondamentali del programma di governo nazionale ed anche regionale», conclude.
“Finalmente la Sicilia e l’Italia intera beneficeranno di un’opera strategica per lo sviluppo e la coesione del nostro Paese. Lo attendevamo da troppo tempo e adesso sarà realtà. Il Ponte sullo Stretto rappresenta una sfida tecnologica e ingegneristica senza precedenti, che porterà benefici economici, sociali e ambientali a tutto il territorio. Ringrazio il Governo per aver mantenuto l’impegno preso con i cittadini e aver dato il via libera a questo progetto fondamentale per il rilancio dell’Italia”. Lo afferma la senatrice di Forza Italia Daniela Ternullo e componente della Commissione Affari Costituzionali, la quale esprime grande soddisfazione per l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto che sblocca la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. La senatrice Ternullo ricorda anche il ruolo svolto da Forza Italia nella promozione e nel sostegno dell’opera: “Forza Italia ha sempre creduto nel Ponte sullo Stretto come simbolo di modernità e innovazione. Ricordo che la posa della prima pietra è stata fatta nel 2008 con l’ultimo governo Berlusconi, il quale ha lavorato con determinazione e coerenza per superare le resistenze e le polemiche di chi voleva bloccare o ritardare questa grande opportunità. Ecco perché ringrazio anche lui, per averci sempre creduto nonostante le reticenze dei governi di sinistra degli ultimi anni. Oggi possiamo dire di aver vinto una battaglia storica per il bene del nostro Paese”.