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20/03/2023 13:00:00

A rischio chiusura più di cento scuole siciliane

La Sicilia potrebbe perdere 109 scuole a causa degli accorpamenti. "L'Isola con i tagli alle scuole sottodimensionate, sarà la regione più danneggiata, dopo la Campania, con una riduzione per l’anno scolastico 2024/25 di 109 scuole. Il dimensionamento scolastico aumenta da 600 a 900 la soglia minima di studenti che gli istituti devono avere per rimanere in vita: questo vuol dire che tutte le scuole con meno di 900 studenti dovranno essere accorpate ad altre. Nell’Isola oltre 500 scuole, sono sotto la soglia dei 900 iscritti, questo comporterà la scomparsa di oltre 100 istituzioni e le province più colpite saranno quelle delle aree interne». E’ questo il grido d’allarme lanciato dal segretario della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza.

L’Ufficio scolastico regionale precisa che come al momento non è stato deciso nulla ed è impossibile fare previsioni.

Il direttore, Giuseppe Pierro, afferma che al momento non è possibile fare previsioni sulla situazione, poiché non sono ancora stati stabiliti i decreti attuativi e gli accorpamenti saranno graduali nel corso di tre o quattro anni. Inoltre, la Regione concederà molte deroghe per le specificità dell’Isola, ad esempio le scuole situate in aree montane o sulle isole minori.

Il direttore rassicura che nessun plesso scolastico chiuderà e che le eventuali fusioni riguarderanno solo il dirigente scolastico che potrebbe dirigere più di un istituto. Il direttore afferma inoltre che si sta lavorando per riportare in Sicilia un certo numero di dirigenti, anche se saranno sempre meno di quelli che vorrebbero ritornare. Gli uffici stanno facendo le verifiche sui pensionamenti per avere la cifra esatta dei posti disponibili, e ci sarà spazio per scorrere la graduatoria e far entrare dirigenti da altre regioni.

La situazione attuale, infatti, è simile a quella dello scorso anno scolastico, mentre per il futuro non c’è ancora nessuna certezza. Il direttore conclude affermando che si sta affrontando il tema con la Regione attraverso un tavolo congiunto, che punta alla razionalizzazione e all’evitare che una scuola abbia succursali in comuni troppo lontani l’uno dall’altro.