A sollevare il “caso La Rocca” in seno all'Atm è il sindacato Faisa-Cisal che chiede all'Azienda trasporti e mobilità di Trapani di non prolungare l'incarico di direttore generale di Massimo La Rocca. Incarico che è in scadenza.
L'incarico di direttore generale, della durata di tre anni, è stato conferito con una procedura selettiva , con determina di Atm, per soli titoli e colloquio. La legittimità di questa operazione, già nel 2020, era stata contestata durante una seduta del Consiglio di amministrazione.
In quella circostanza, due soci non approvarono la relativa graduatoria. Per il sindacato, peraltro, l'avviso presentava elementi di criticità. Si trattava di un incarico triennale rinnovabile per altri tre a discrezione di Atm che “la facoltà di trasformare alla scadenza del triennio il rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato”. Per il sindacato, Massimo La Rocca fu protagonista di un’inusuale rotazione: da presidente di Atm divenne direttore, mentre il direttore, Salvatore Barone, ne divenne presidente prima di essere coinvolto in una vicenda giudiziaria. Circostanza, quest'ultima, che secondo l'organizzazione sindacale renderebbe “ancora più opaca la situazione”. Da qui, pertanto, la richiesta di “scongiurare ogni illegittimo, illecito e inopportuno rinnovo dell'incarico di direttore generale”.