Se i candidati sindaci si scelgono a Roma per le città più grandi non ci si chieda poi perché il cittadino diserti le urne. Ma è anche vero che Roma interviene perché i partiti in Sicilia litigano per piazzare ognuno i propri pupilli, Catania è l’esempio che più di altri segna questo passaggio.
E’ arrivato Matteo Salvini sull’Isola e ha lanciato Valeria Sudano, la sua candidata sindaca, dice, è la migliore per amministrare Catania, gli fa eco Raffaele Lombardo che, invece, scende in campo in prima persona, ma anche Fratelli d’Italia sostiene di volere avere il candidato sindaco.
Il centrodestra a Catania sta dando il meglio di sé, le liti interne la raccontano tutta la spaccatura nonostante i comunicati stampa alla ricerca di una unità che è sempre più lontana.
Rottura, dunque, tra l’MPA di Lombardo e la Lega di Salvini, i due partiti in Sicilia si erano federati fino a qualche tempo fa, adesso gli Autonomisti guardano a Carlo Calenda, ma anche qui con molte perplessità: l’MPA è ben ancorato nel centrodestra, Azione ondeggia.
Lombardo ha messo in campo se stesso perché la candidatura della Sudano è apparsa come una scelta unicamente di partito e non di coalizione: “Quella di Valeria Sudano non è una candidatura politica”, ma una scelta che ha “bypassato il tavolo programmatico” con un “gruppo umano che ha occupato un partito politico” passato in “Udc, Articolo 4, Partito democratico e Italia viva” e che ha “sfiorato Forza Italia prima dell’approdo alla Lega”.
Il nome che invece Fratelli d’Italia ripropone è quello di Ruggero Razza, anche qui i meloniani sono divisi in correnti: l’ala che fa riferimento a Salvo Pugliese punta su Sergio Parisi.
Nel frattempo in casa PD volano stracci, Enzo Bianco torna ad essere il candidato sindaco per Catania ma con uno schieramento civico, sui social personali una stilettata contro il segretario regionale dem, Anthony Barbagallo, che terrebbe nei confronti di Bianco un comportamento ostico “Per motivi di carattere puramente personale, che nulla hanno a che vedere con la politica”.
Campagna elettorale partita a Trapani, il sindaco Giacomo Tranchida è al lavoro, sono tanti gli incontri che sta mandando avanti, lo stesso dicasi per Anna Garuccio, il suo comitato è un affollato punto di incontro di elettori e anche curiosi del progetto.
Maurizio Miceli lavora all’unità del centrodestra, a Palermo si è consumato un incontro tra Stefano Pellegrino, capogruppo Ars per Forza Italia, Toni Scilla coordinatore provinciale e il coordinatore regionale Marcello Caruso, l’intento è quello di dare vita ad una lista azzurra schierata con Miceli.
Ieri, sempre a Palermo, si è riunito il tavolo regionale del centrodestra per affrontare il tema delle elezioni amministrative, nel corso dell'incontro, cui hanno preso parte i responsabili regionali degli Autonomisti, della Democrazia Cristiana, di Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega e Noi per l'Italia, si è registrata la rinnovata volontà di "far prevalere le ragioni di una sintesi che riproduca lo schema del centrodestra regionale e nazionale nel rispetto delle aspirazioni dei singoli partiti, che siano però legittimamente fondate."
Relativamente alle elezioni che interesseranno Ragusa, Siracusa e Trapani, "lo schema si sta consolidando in direzione di candidature condivise".
Dai vertici regionali dei partiti del centrodestra viene quindi un "monito dell'unità, per cui singole posizioni distoniche locali, quindi, non potranno essere riconosciute come posizioni di partito".
A Trapani c’è un quarto candidato è Francesco Brillante, in molti hanno sostenuto la copertura di questa candidatura anche dai vertici del PD, in particolare del segretario provinciale Domenico Venuti, ma non c’è l’avallo di nessuna componente di partito.
Le dichiarazioni del coordinatore regionale del Movimento Sud chiama Nord, Danilo Lo Giudice, sono chiare su chi sostiene Brillante: “Dopo diverse interlocuzioni abbiamo scelto di sostenere Francesco Brillante con un'operazione innovativa anche dal punto di vista della composizione della coalizione che lo sosterrà. A sostenere Brillante infatti anche il movimento Cinque Stelle. Questa scelta mira ad offrire un’alternativa valida alla città di Trapani. Un’alternativa concreta che possa vedere tornare protagonista la politica di Trapani.”
Verrebbe da chiedersi se le altre liste presenti sono civiche, sono espressioni di un partito, se sono lì come esponenti politici o a titolo personale.
E’ il bello della politica.