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27/03/2023 06:00:00

E' stata una strage. Sei morti nello scontro tra due auto a Custonaci. Aggiornamenti

15,20 -  Due famiglie distrutte. E' tragico il bilancio dell'incidente stradale di ieri tra Custonaci e San Vito Lo Capo. Le sei vittime sono tutti gli occupanti di una Fiat Doblò, che si è scontrata con un'Alfa Romeo 159. A bordo due famiglie, che avevano deciso di passare una domenica fuori porta e stavano facendo rientro a casa, a Carini, alle porte di Palermo.

Si tratta di Matteo Cataldo, di 70 anni, della moglie, Maria Grazia Ficarra, di 67 anni, del figlio Danilo Cataldo, di 44 anni, e di un'altra coppia, Matteo Schiera, di 72 anni, e la moglie Anna Rosa Romancino, di 69 anni, cugini dei coniugi Cataldo.

I Cataldo vivevano in una villetta alla periferia di Carini. Matteo Cataldo era in pensione, faceva il frigorista industriale, attività continuata dal figlio, Danilo, alla guida del Doblò Fiat. Domenica avevano deciso di fare una gita fuori porta, a Custonaci, con i cugini, Matteo Schiera e Anna Rosa Romancino. Sono morti tutti. 

"A noi hanno detto che il signore che veniva con l'Alfa Romeo 159 - raccontano i parenti - andava molto veloce, e sul dosso del rettilineo ha fatto un volo di trecento metri, finendo dritto contro sul Doblò dove viaggiavano i nostri parenti. Sono morti sul colpo, tranne Maria Grazia, che è morta in ambulanza". 

 12,30 -  Mentre Custonaci è a lutto, prosegue il certosino lavoro dei carabinieri per ricostruire l'esatta dinamica del terribile incidente stradale che ha spezzato le vite di quattro uomini e due donne. C'è da capire il motivo per cui l'Alfa Romeo ha invaso, mentre percorreva il rettilineo, la corsia di marcia opposta, scontrandosi frontalmente con la Doblò. Per il momento si resta sul campo delle ipotesi. E' ormai fuori dubbio che un ruolo fondamentale nella strage l'ha avuto l'alta velocità. I due mezzi, dopo lo scontro violentissimo, si sono ridotti ad un ammasso di ferraglia con gli occupanti intrappolati tra le lamiere. Un primo elemento in più gli investigatori potrebbero averlo non appena verrà eseguita l'autopsia disposta sui cadaveri dei due conducenti: Vincenzo Cipponeri e Danilo Cataldo. Il primo era al volante dell'Alfa. Il secondo, invece, guidava la Doblò. Entrambi non hanno avuto scampo.

Non si è escludono le ipotesi di un malore del conducente l'Alfa, ovvero un colpo di sonno o una distrazione mentre era alla guida.

E a tenere in apprensione sono anche le condizioni di Maria Pia Giambona, 34 anni, anche lei di Custonaci. E' in rianimazione dove lotta tra la vita e la morte. La giovane donna era a bordo dell'Alfa. Frattanto, Questa sera alle 21 al Santuario di Custonaci, in occasione degli esercizi spirituali del vicariato dell'agro-ericino, si terrà una preghiera' per le vittime del drammatico incidente stradale e per i loro familiari.

 

 

 09,30 - E’ in gravissime condizioni nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani, Maria Pia Giambona, 34 anni, l’unica superstite dell’incidente stradale con sei morti avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri sul rettilineo di Lentina, la strada provinciale che collega San Vito lo Capo e Custonaci nel trapanese.

Lo ha precisato la direzione dell’ospedale, dopo che si era diffusa la notizia del decesso della donna. Maria Pia Giambona era a bordo di un’Alfa 156 guidato da Vincenzo Cipponeri, 44 anni, morto sul colpo.

L’auto si è scontrata frontalmente con un Fiat Doblò sul quale viaggiavano due famiglie di Carini, nel palermitano: Matteo Cataldo, di 70 anni, della moglie, Maria Grazia Ficarra, di 67 anni, del figlio Danilo Cataldo, di 44 anni, e di un’altra coppia, Matteo Schiera, di 72 anni, e la moglie Anna Rosa Romancino, di 69 anni, cugini dei coniugi Cataldo.

08,00 -  E’ una vera e propria strage quella che segna la prima domenica di primavera in provincia di Trapani.

Una strage che conta sette persone morte, all’interno delle auto accartocciate dopo essersi scontrate in quello che viene chiamato rettilineo Lentina, sulla Strada Provinciale 16 che collega Custonaci con San Vito Lo Capo.

Ieri quella strada era molto trafficata. Lo era soprattutto alle 19, alla fine di un pomeriggio caldo, soleggiato, che molta gente aveva deciso di trascorrere in una delle zone più belle della Sicilia, quella tra Custonaci e San Vito. 

E tra loro c’erano le sette vittime dello scontro frontale tra una Fiat Doblò e un'Alfa 159. 

 

Cinque delle vittime viaggiavano sul Fiato Doblò: si tratta dei palermitani Matteo Cataldo, di 70 anni, Maria Grazia Ficarra, di 67 anni, Matteo Schiera, di 72 anni, Danilo Cataldo, di 44 anni, e Anna Rosa Romancino, di 69 anni. Morto anche Vincenzo Cipponeri, 44 anni, di Erice, che era alla guida dell'Alfa 159. In rianimazione nell'ospedale di Trapani è stata ricoverata Maria Pia Giambona di Erice, 34 anni, che era a bordo della 159 con Cipponeri. E' morta nella notte.

I  cadaveri sono rimasti distesi sull’asfalto coperti da teli bianchi. Poi sono stati portati alla camera mortuaria dell’ospedale di Trapani. 

Lo scontro tra le due auto è stato violentissimo. Un impatto frontale, sulle cui cause stanno indagando i carabinieri. Le squadre dei vigili del fuoco, giunte da Trapani e da Alcamo, hanno lavorato a lungo per estrarre i corpi delle persone che erano a bordo. Sul posto, insieme ai vigili del fuoco e alle ambulanze del 118, anche i carabinieri e gli agenti della Polstrada che hanno compiuto i rilievi di rito per accertare le responsabilità e le cause dell'incidente, legate quasi certamente all'alta velocità. E’ infatti uno dei pochi tratti retti, in quella zona, in cui si possono effettuare sorpassi.

I primi soccorsi sono stati dati dagli automobilisti, ma la scena era davvero drammatica. Con i corpi ormai privi di vita all’interno delle auto distrutte.

 

 

Sulla dinamica si sta indagando, dicevamo, e secondo alcune testimonianze il Doblò con a bordo le 5 persone morte di Palermo, arrivava da Custonaci, e non viaggiava a velocità sostenuta. Dietro a sè l’auto aveva anche un altra macchina con tre persone, tra cui una bambina, che non è stata coinvolta nell’incidente. L’Alfa, che arrivava in direzione opposta, pare che 300 metri prima del terribile impatto abbia perso il controllo e sbandando si è scontrata con il Doblò.  Pochi secondi, sette vite distrutte, nella prima domenica di primavera.

 
"Appresa la terribile notizia di queste sette vite stroncate sulle nostre strade, mi ha afferrato il #silenzio della mente e del cuore nella cappella dell'episcopio. Vedo il valore immenso di ogni persona rivestito di una insidiosa fragilità; il #cuore impotente delle nostre città e delle nostre Chiese si unisce ai familiari straziati di questi defunti. Preghiamo per loro: non smettono di essere un tesoro per noi tutti. Chiediamo la pace del cielo per loro e imploriamo con forza uno stile di vita e una qualità di percorsi capaci di proteggere la dignità di ogni essere umano.Alla #Madonna uchiediamo di insegnarci i passi prudenti dei pellegrini". Così il Vescovo di Trapani, Fragnelli.