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30/03/2023 08:54:00

Trapani e lo stato di emergenza per l'alluvione. Alcune precisazioni 

 E’ di pochi giorni fa la “RICHIESTA di deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale” avanzata dalla Giunta regionale Siciliana presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Su tale deliberazione, la n. 119 del 21/03/2023, si è detto in più occasioni che “scagionerebbe” il comune di Trapani da eventuali responsabilità addebitando la totale responsabilità degli allagamenti alle abbondanti piogge.
Avendo visionato le 236 pagine di documento con relativa relazione tecnica, ho ritenuto necessario per amore di verità, puntualizzare su alcune affermazioni che, a mio avviso, non inquadrano compiutamente la realtà dei fatti.
Innanzitutto va ricordato che il documento in questione, seppur certificato dalla Protezione Civile regionale, è una RICHIESTA e non un documento con efficacia spendibile. Si attende quindi il parere favorevole della Presidenza del Consiglio dei Ministri ma, prima di quel momento, parlare di vittorie o ristori potrebbe suonare alquanto prematuro.
Ritornando al documento in questione, vero è che la protezione civile certifica un surplus piovoso tale da inquadrarlo dentro la possibilità di una RICHIESTA dello stato di emergenza di rilievo nazionale all’art.7 del comma c) del Codice della protezione civile.

Ma è altrettanto vero che, sbirciando nel documento (pagina 66), nell’analisi dell’evento che ha “provocato […] gravi allagamenti in aree urbane, […] nella città di Trapani” viene esplicitamente confermato che “questi effetti al suolo derivano presumibilmente da inadeguatezze strutturali nella gestione di accumuli precipitativi importanti e concentrati.
In fondo, nulla di quanto non avesse già affermato il responsabile della protezione civile il 9/11/2022: «non si ha notizia delle attività di prevenzione che il Comune avrebbe dovuto attivare e, certamente, non da ora ma da anni. In particolare la verifica e la manutenzione dei tombini, delle reti fognarie, del sistema di smaltimento delle acque e delle pompe di sollevamento».
Sempre secondo la Regione, «è emersa con chiarezza una inefficiente manutenzione ordinaria delle caditoie, dei tombini, degli sbocchi a mare, ostruzioni delle tubazioni che hanno causato lo scoppio di alcuni tratti. Inoltre, non ha funzionato pienamente la stazione di pompaggio di via Tunisi che avrebbe avuto da tempo operative solo 6 pompe su 12».

E in fondo non potrebbe essere altrimenti visto che la Determinazione n. 3127, per l’affidamento della manutenzione ordinaria delle reti fognarie cittadine e spurgopozzetti e caditoie, è datata 16/09/2022 laddove gli eventi temporaleschi si sono verificati appena 10 giorni dopo o, per tradurla in giorni lavorativi, appena 5 giorni dopo.
Così come il progetto di affido della manutenzione dell’intera rete cittadina viene pubblicato l’1/09/2022 (20 giorni prima degli allagamenti) tramite determina n. 2847
Di determine simili, negli anni precedenti, non vi è traccia nell’albo pretorio facendo quindi pensare che tali interventi (manutenzione ordinaria caditoie e manutenzione rete) non siano stati eseguiti negli anni passati se non a campione e in alcune specifiche aree.
Va detto però che una volta che i buoi sono morti annegati, l’albo pretorio del comune di Trapani inizia a rigurgitare documenti concernenti la manutenzione delle caditoie, fra novembre e dicembre.
Ben 5 (cinque) documenti di cui 3 determine dirigenziali e 2 delibere che afferiscono alla pulizia “in somma urgenza” degli impianti di smaltimento cittadino.
E’ interessate, a tal riguardo, la delibera di Giunta n.375 pubblicata l’11/11 in cui si stima, tra le altre cifre, uno stanziamento di 40.000 euro per “eseguire il monitoraggio e il controllo costante del funzionamento degli impianti di sollevamento cittadini, eseguendo laddove necessario anche interventi di riparazione con particolare riguardo a quello di via Tunisi ad oggi non presidiato, a quello di Piazza Cimitero e a quello di Salinagrande”.

Insomma, se di calamità naturale si può parlare c’è solo l’imbarazzo della scelta su dove puntare il dito.

Luca Sciacchitano