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30/03/2023 06:00:00

Anche i politici si drogano? I deputati regionali siciliani si sono sottoposti ad un test

 E’ la droga del momento, si chiama crack, è ricavata tramite processi chimici dalla cocaina, assunta inalando il fumo dopo aver sciolto i cristalli.
I danni provocati in chi la assume sono tanti: psicosi, stati paranoici, schizofrenia, aggressività e alienazione.


Il crack crea dipendenza psichica, la morte di solito può sopraggiungere per overdose, per colpo di calore e arresti respiratori o cardiaci, ictus o infarto.
Tra i giovani è la droga del momento, costa relativamente poco e pare sia facilmente reperibile.
E’ tempo che pure la politica dia l’esempio, così ieri all’ARS, su base volontaria, alcuni deputati si sono sottosti al test antidroga.
Un piccolo taglio di capelli, basta questo per stabilire se si è fatto uso di sostanze stupefacenti almeno negli ultimi tre mesi.
Al test di positività alle sostanze stupefacenti, su iniziativa lanciata dal deputato Ismaele Lavardera, si è sottoposto per primo Gaetano Galvagno, presidente dell’ARS.


Dopo Galvagno è stato il turno di Lavardera, a seguire Cateno De Luca, Giusy Savarino, Davide Vasta, Tiziano Spada.
Il taglio della chioma è stato affidato alla direttrice del Centro di farmacotossicologia regionale, Francesca   Di Gaudio, i risultati del test verranno poi comunicati ai deputati entro un paio di giorni.


A sottoporsi al test anche i deputati trapanesi Dario Safina (PD) e Stefano Pellegrino (FI), pure per loro taglio di capelli.
C’è un disegno di legge firmato Lavardera- Spada che mira a istituire la giornata regionale per la lotta alla droga e alla dipendenza.
Nel ddl il test antidroga è previsto una volta l’anno per l’esecutivo regionale, i deputati, i sindaci, le giunte comunali ed i consiglieri comunali, sempre su base volontaria. 


I lavori nel frattempo dell’Aula continuano ma non riguardano le Province, che il governatore Renato Schifani vorrebbe riportare in auge, norma che ancora ad oggi non è stata incardinata dall’Assemblea.
In sofferenza in questo momento ci sono però proprio gli uffici di questo ente intermedio commissariato da 10 anni. Mancano i fondi, quindi a rischio ci sono i servizi, manca anche il personale.