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13/04/2023 10:45:00

Paci: "Ecco perchè il carcere di Trapani era il preferito dai detenuti ..."

 Parla il procuratore di Trapani, Paci, sugli arresti di questa notte per i casi di corruzione al carcere di Trapani: "E' stata un'attività di indagine lunga e approfondita, nata a seguito di attività svolta da altri uffici giudiziari. I detenuti, parlando del carcere di Trapani, ne parlavano come di un carcere "tollerante", con alcuni membri della polizia penitenziaria che si mostravano compiacenti verso le attività illecite all'interno del carcere. C'è, tra i carcerati, una sorta di "turismo carcerario", in base al quale girano informazioni su dove è meglio essere reclusi e perché. Ecco, Trapani era una sede molto ambita". 

Le informazioni raccolte dalla Procura hanno richiesto un'attività approfondita di indagine, per vedere la fondatezza delle voci sul carcere di Trapani, e capire chi c'era alla base del giro di materiale illecito, chi fosse l'agevalatore di queste situazioni: "Il livello della tecnologia oggi è tale che un carcere deve attrezzarsi in modo nuovo, per prevenire il modo in cui opera la criminalità" precisa Paci. A Trapani, invece, dal punto di vista dell'organizzazione, la situazione al carcere è sotto gli standard. Intere parti del muro di cinta non sono controllate, ad esempio. E l'atteggiamento interno è di tolleranza, se non cameratesco, "senza esercitare il potere di disciplina sui detenuti". A questo si aggiungono episodi corruttivi, "che rendono la situazione pericolosa, se non esplosiva. Ed è quello che abbiamo accertato nelle indagini". 

Gli episodi accertati sono tanti. C'era il caso ad esempio di un soggetto che doveva inviare i telefonini, grandi come una moneta da un euro, con un pallone da calcio, sapendo quale parte del muro di cinta del carcere non era vigilato. Il tutto con molta tranquillità. La consegna è stata ripresa dalle telecamere, ma quelle piazzate dalla Procura durante le indagini, non quelle di sorveglianza. "Nel carcere di Trapani tutti sanno che c'è una zona che non è vigilata, e c'è un signore che con tutta calma si può avvicinare al carcere, e ci prova e ci riprova ad inviare il pallone fin quando non ci riesce". 

Oltre ai micro - telefonini, comunque, dentro il carcere di Trapani giravano anche smartphone, connessi alla rete. C'erano anche delle persone che, all'interno del carcere, chiamavano i parenti per fare delle "chiamate di gruppo". 

Sono stati anche ripresi droni che a lungo sorvolavano il carcere di Trapani per consegnare telefonini. 

"L'attività che abbiamo svolto - precisa Paci - non è contro gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria, ma a loro tutela, perchè il lavoro di tanti è sporcato, purtroppo, dalle condotte di pochi che si fanno corrompere". Gli agenti coinvolti sono due. Altri sono indagati.