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13/04/2023 06:00:00

Selinunte, il porto è di nuovo intasato. Torna la “somma urgenza” per liberarlo

 Si ricomincia. Pronto un intervento da 200 mila euro in “somma urgenza”, per liberare il porto di Marinella di Selinunte, di nuovo intasato dalla posidonia. E’ quello che emerge dal tavolo tecnico di qualche giorno fa presso l’assessorato alle Infrastrutture richiesto dal deputato regionale Nicola Catania (FdI), al quale erano presenti, oltre all’assessore Aricò e ai tecnici del dipartimento, anche il sindaco di Castelvetrano Enzo Alfano e l’onorevole 5 Stelle Cristina Ciminnisi

Una soluzione emergenziale dunque, anche se prevedibile, visto che le acque del porto si riempiono di posidonia ad ogni inverno.

Ma per una soluzione duratura, occorrono degli interventi strutturali. E, prima ancora, dei progetti.

Ecco perché l’onorevole Ciminnisi per Marinella di Selinunte aveva fatto inserire nella finanziaria regionale un emendamento che impegna un milione e mezzo di euro a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione.

Un po’ più a lungo termine, invece, è la realizzazione del nuovo porto, per cui un paio di mesi fa è stata prevista una progettazione da un milione di euro.

 

Ma il primo passo è la bonifica dalla posidonia, che ha reso impraticabile lo scalo di alaggio e ridotto la profondità, con le immaginabili difficoltà nella movimentazione dei pescherecci.

L’intasamento del porto è un problema atavico, molto sentito dalla marineria locale, che aveva  bloccato la strada per protesta nel febbraio del 2022, costringendo la Regione Siciliana ad intervenire con le ruspe galleggianti.

La natura complessa dei fanghi di dragaggio, pieni di idrocarburi e batteri fecali, oltre che  di rifiuti cosiddetti antropici accumulati nel corso di diversi anni, ne ha impedito la trasformazione in compost.

 

E prima dello smaltimento completo, il cui costo era stato valutato dall’allora assessore regionale Toni Scilla in un milione di euro, sono stati trasferiti temporaneamente presso il Polo Tecnologico di Castelvetrano.  

Inutile dire che sono ancora lì, in attesa dell’altra “posidonia” che dovrebbe arrivare tra un po’, grazie a questa ulteriore bonifica da 200 mila euro.

C’è da pensare che il completo smaltimento, a questo punto, non potrà più essere coperto dal milione di euro che aveva ipotizzato Scilla. Ce ne vorranno due? Difficile dirlo.

 

La speranza è che davvero si possa fare qualcosa per impedire alla posidonia di entrare nel porticciolo. Da decenni si parla di allungare uno dei due moli per tenere fuori le mareggiate di scirocco che la portano dentro insieme alla sabbia.

Se ne sarebbe parlato anche nell’ultimo tavolo tecnico. Ma ancora non c’è nessuna bozza di progetto.

Intanto a breve dovrebbe cominciare l’ennesima bonifica. Somma urgenza, in “circostanze dal carattere imprevedibile che non consentono alcun indugio”. Chi mai, infatti, avrebbe potuto prevedere un altro intasamento?

 

Egidio Morici