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18/04/2023 20:12:00

Sicilia, non hanno i soldi per pagare l'intervento e il cane muore

A Palermo un cane è morto a causa di una torsione gastrica, dopo che ben due due strutture veterinarie si sono rifiutate di intervenire visto che la famiglia non aveva  i soldi per farlo operare. Il primo veterinario chiede per l'intervento 1.500 euro.
Somma che la famiglia non ha. Propone di dilazionare il pagamento ma la struttura rifiuta. Corsa in un altro studio: stessa situazione.

Dopo ore e un appello sui social una clinica accetta di fornire le cure. Ma ormai è tardi, il cane, una femmina di 13 anni muore durante il trasporto tra spasmi e dolori.

E' la storia di Kira e della sua proprietaria M., una ragazza di 16 anni, che sta rimbalzando sui social e attirando anche l'attenzione di molti attivisti. Le associazioni Attivisti Gruppo Randagio, Earth e Alta Spa denunciano, per conto di Alleanza Animalista questa "intollerabile storia soprattutto in una regione, la Sicilia, dove il problema del randagismo ha dimensioni rilevantissime".
La ragazza racconta sui social: "Kira purtroppo ci ha lasciati ieri sera. Kira è stato un regalo da mio fratello per tutta la famiglia ma soprattutto per me che sono la figlia più piccola e quindi ero sempre sola. Abbiamo creato un legame fortissimo: è stata la mia compagna di vita per 13 anni e questo non lo potrò mai dimenticare. Ma non potrò mai nemmeno dimenticare che queste cliniche che dovrebbero essere i salvatori dei nostri compagni di vita abbiano fatto morire la mia migliore amica. Qualcuno è riuscito a separarci. Io non voglio niente, voglio solo dire due parole a tutte le cliniche: non ci sono soldi o cose materiali più importanti e più belle dell'amore per un animale".

"Rifiutarsi di prestare le prime cure ad un animale in pericolo di vita - afferma Massimo Vacchetta, veterinario direttore del "Centro Recupero Ricci La Ninna" - è omissione di soccorso e quindi perseguibile penalmente. Dal punto di vista etico è un gesto veramente deplorevole che toglie dignità alla nostra professione che non è un semplice lavoro ma una missione.
Vorrei esprimere tutta la mia solidarietà alla famiglia di Kira e chiedere ai miei colleghi che si sono rifiutati di soccorrere la cagnolina di provare per una volta ad immedesimarsi nel dolore degli altri".