Trapani ha ricordato, questa mattina, le tredici vittime del naufragio dell’Espresso, la nave che si è inabissata il 29 aprile del 1990 mentre stava facendo rientro al porto del capoluogo. La manifestazione si è svolta nella zona del porto peschereccio.
Dopo un momento di preghiera – alla cerimonia era presente il parroco della Cattedrale San Lorenzo, Gaspare Gruppuso – i familiari delle vittime hanno gettato fiori nello specchio d’acqua antistante piazzetta del Tramonto.
A bordo dell’Espresso, 52 persone e 66 camion. La nave non viaggiava a pieno carico. Il mare era calmo, la visibilità ottima.
Quando ormai erano imminenti le operazioni di ormeggio, la nave della compagnia Conatir si inclinò, affondando nel giro di pochi minuti. Tredici i morti. Tra i corpi mai trovati, quello del comandante Leonardo Bertolino, al suo ultimo viaggio prima della pensione e del direttore di macchina Gaspare Conticello.
I due ufficiali più alti in grado dell’Espresso Trapani affondarono con la loro nave.
Dispersi anche Ignazio Mauro, Claudio Merlino, Giovanni Maranzano, Antonino e Salvatore Mirabile. A bordo c'era anche la moglie del comandante Bertolino, Rosa Adragna, anche lei nell'elenco delle tredici vittime di quella terribile sciagura assieme a Francesco Gianquinto, Giuseppe Fonte, Filippo Randazzo, Michele Caruso e Francesco Lombardo. Il mare restituì i loro cadaveri.