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29/04/2023 06:00:00

Le ultime regole anti-Covid: le mascherine in ospedali e Rsa. Precari verso la stabilizzazione in Sicilia

Le mascherine non son più obbligatorie da parecchio tempo. Niente obbligo in mezzi pubblici, bar, ristoranti. Ma ci sono luoghi in cui è ancora necessario indossarle. Sono le ultime misure anti-covid rimaste.

 L'obblligo di utilizzo delle mascherine resterà nelle Rsa, nei reparti ospedalieri di malattie infettive e nei Pronto soccorso.

Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha firmato l'ordinanza, valida fino al 31 dicembre, sull’utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie sull’intero territorio nazionale in relazione all’accesso alle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali. La misura era infatti in scadenza il 30 aprile.


Già nel dicembre scorso, quando ci fu la precedente proroga dell'obbligo, Schillaci aveva sottolineanto: "Non abbiamo tolto l'obbligo e lo riprorogheremo: indossare le mascherine in ospedale è una forma di rispetto verso i pazienti più deboli".

La stabilizzazione dei precari Covid in Sicilia

Al via il percorso per le stabilizzazioni del personale Covid nel Servizio sanitario regionale. Una direttiva firmata dall'assessore alla Salute, dopo l’intesa dello scorso 31 marzo tra la Regione e le organizzazioni sindacali, concede agli enti e alle aziende della Sicilia un periodo fino a trenta giorni, a partire da oggi, per aggiornare i propri piani del fabbisogno e individuare i posti vacanti da destinare, nel rispetto del limite del 50 per cento delle complessive risorse assunzionali, a quei lavoratori che hanno prestato servizio in area sanitaria, socio-sanitaria e amministrativa durante l'emergenza pandemica.

Se i posti disponibili dovessero risultare inferiori al numero di personale che ha diritto alla stabilizzazione, gli enti e le aziende potranno chiedere una rimodulazione motivata dei piani triennali di fabbisogno e della relativa dotazione organica.

L'assessorato ha disposto anche la sospensione delle procedure concorsuali già bandite o non ancora concluse con l'approvazione della graduatoria definitiva, così da consentire una rideterminazione del numero dei posti messi a concorso, tenendo anche conto dei soggetti che hanno maturato i requisiti per la stabilizzazione. Lo stop non interessa però le procedure di reclutamento dell'area medica, utili a fronteggiare la cronica carenza di personale riscontrata nel Sistema sanitario regionale.

Il personale precario Covid che abbia maturato almeno sei mesi di servizio durante il periodo dell'emergenza e che, però, a causa dei limiti di legge, è rimasto escluso dalle procedure di stabilizzazione, si vedrà riconosciuto un punteggio premiale sino a un massimo di 7 punti nei bandi di selezione. Una garanzia che dovrà essere prevista anche nell’abito delle selezioni sospese e che saranno riavviate dopo la riapertura dei termini per l’adeguamento alla direttiva dell’assessorato.

Fino alla definizione degli adempimenti previsti dal protocollo, gli enti e le aziende hanno la facoltà di prorogare i contratti in essere, sempre nei limiti di legge, se necessari per garantire il corretto ed efficiente svolgimento delle attività di gestione. 

 Il Covid torna a diminuire in Sicilia
Nella settimana dal 17 al 23 aprile si è registrato in Sicilia un calo di nuove infezioni da Covid-19, in linea con la tendenza sul territorio nazionale. Come riportato nel bollettino curato dal Dasoe dell'assessorato per la Salute della Regione Siciliana, i casi rilevati sono stati 835, con una diminuzione pari al 5 per cento rispetto alla settimana precedente. L’incidenza sul territorio regionale è stata di 17 casi per 100 mila abitanti con un tasso superiore alla media nelle province di Palermo (25/100.000), Messina e Trapani (19/100.000 in entrambe).

Rispetto alle fasce d’età, in termini assoluti il maggior numero di casi è stato registrato nella fascia 45-59 anni (207), seguita da quelle 25-44 e 60-69 anni, rispettivamente con 166 e 155 casi. Guardando all’incidenza, i valori maggiori si sono registrati negli over 90 (34/100.000 abitanti), tra gli 80 e gli 89 anni (32/100.000) e nella fascia 70-79 (29/100.000 abitanti).

Per quanto riguarda le vaccinazioni, al 25 aprile le dosi somministrate dall’inizio della campagna di immunizzazione sono state 10.735.258. Nel target 5-11 anni, i vaccinati con almeno una dose si attestano al 22,59% del target regionale, mentre il 19,44%, ha completato il ciclo primario. Nel target over 12 ha completato il ciclo l’89,66%, mentre i vaccinati con almeno una dose si attestano al 91,05%.

In merito alla somministrazione delle terze dosi, i vaccinati risultano 2.774.191 pari al 71,22% degli aventi diritto. Sono invece 243.764 le quarte dosi, mentre le quinte risultano complessivamente 10.495.