Aumentano gli incidenti mortali sul lavoro in Sicilia. Tra gennaio e marzo 2023 l’Isola ha registrato nove infortuni mortali - c'è una vittima anche in provincia di Trapani - con un'incidenza di 6,7 punti contro una media nazionale di 6,1. Nel 2022 l’indice regionale era di 5,2. L’Osservatorio sicurezza di Vega engineering di Mestre, che elabora dati Inail e Istat, ha così “declassato” la Sicilia in zona arancione. In zona bianca, con incidenza inferiore al 75 per cento del dato italiano, si trovano Trentino Alto Adige, Calabria, Basilicata e Molise. In zona gialla, tra il 75 e il 100 per cento del dato nazionale, si trovano Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia, Emilia Romagna, Sardegna, Toscana e Liguria. In zona rossa, oltre il 125 per cento del dato italiano, si trovano infine Valle D’Aosta, Umbria, Abruzzo, Marche e Piemonte.
La situazione nelle nove province. L’Isola, con circa 1,3 milioni di lavoratori, appare spaccata a metà tra rosso e bianco. Il dato peggiore è quello di Palermo, che registra quattro morti su circa 323 mila occupati. L’incidenza è di 12,4 punti, e pone il capoluogo di Regione al 15° posto nazionale. In zona rossa anche Siracusa, con due morti su una popolazione di 111 mila lavoratori. In base al metodo di calcolo l’incidenza è maggiore, a quota 18 punti, il settimo dato peggiore in Italia. Due morti anche Messina, su 168 mila occupati. La città dello Stretto ha un’incidenza di 11,9 punti, 17° posto nazionale. Un morto, infine, è stato registrato a Trapani, su una popolazione di 116 mila lavoratori. L’incidenza è di 8,6 punti, al 39° posto in Italia. A Catania, Agrigento, Ragusa ed Enna, infine, non si è registrato alcun infortunio mortale sul lavoro. Tutti e quattro i capoluoghi sono dunque in zona bianca.