La scuola “Pestalozzi” di Piazza Caprera a Marsala è chiusa dal 1° dicembre del 2021. Il giorno prima una verifica speleologica nella struttura scolastica, che fa parte dell’Istituto Comprensivo “Sirtori”, ha evidenziato la presenza di alcune pericolose cavità e per questo si è deciso per l’immediata sospensione dell’attività scolastica.
Da allora e fino a qualche giorno addietro, quando in consiglio comunale, è stata presentata una mozione per un progetto di messa in sicurezza dell'istituto, non si è più parlato di questa scuola e il suo cancello da allora non si è più riaperto.
Nessun progetto presentato per i fondi del PNRR - La chiusura della scuola è avvenuta in piena pandemia da SarsCov2 e proprio a causa della pandemia si è attivato il famoso PNRR che mette a disposizione dei comuni delle risorse da spendere in opere pubbliche. Ecco per la scuola Pestalozzi sarebbe stato più che appropriato presentare un progetto di riqualificazione e messa in sicurezza, ma non è stato fatto, come non è stato fatto per gli impianti sportivi che necessitano di interventi e tantomeno per gli asili nido o nuove scuole, mentre si è preferito presentare un progetto per la realizzazione dell’ippodromo.
La mozione - Il documento, proposto dal consigliere comunale Flavio Coppola, e poi firmato da altri consiglieri comunali tra i quali anche il presidente Sturiano, invita il sindaco Massimo Grillo ad inserire i lavori di restauro della scuola nel piano triennale delle opere pubbliche. E riguardo all’aspetto tecnico della proposta per la scuola così il consigliere Flavio Coppola: "La proposta per la Scuola Pestalozzi è quella di far redigere all’amministrazione comunale il progetto esecutivo - fino adesso c’è solo uno studio di fattibilità - e fare in modo che l’intervento sia inserito nel piano delle opere pubbliche del 2023, affinché nel 2024/2025 l’istituto possa essere pronto. Spero che lo studio tecnico geologico non metta in discussione e confermi le procedure per mettere in sicurezza la scuola e poter così garantire agli alunni di avere di nuovo la loro scuola".
La polemica e la tensione in consiglio comunale – Sulla mozione per la scuola Pestalozzi in consiglio comunale è scoppiata la polemica in particolare tra il consigliere Milazzo, che ha detto di aver saputo della mozione solo a mezzo stampa, e che il suo emendamento sulla Pestalozzi non era stato preso in considerazione. A quel punto le repliche piccate del presidente Sturiano e poi di Flavio Coppola: "Siamo sempre gli stessi a lavorare, e vi lamentate anche ..." ha urlato Coppola, prima che Sturiano sospendesse la seduta.
“Io dopo aver ascoltato l’assessore, essere andato negli uffici, redigere la mozione e averla depositata in aula, non ricordavo dell’emendamento di Milazzo e di questo mi rammarico, ma in questi sei mesi nessuno aveva fatto nulla, e sentirmi dire che era stata fatta per appendere qualche bandierina politica, me la sono sentita, mi dispiace della reazione, ma non trovo giusto essere accusato di questo”, le parole di Flavio Coppola.
Rino Passalacqua: "amministrazione inefficiente" - Sulla scuola Pestalozzi, in consiglio comunale è intervenuto Rino Passalacqua che ha votato favorevolmente la mozione per la messa in sicurezza. Ma dice che è sconcertante il modo e il metodo con cui si arriva alla mozione.
“Sono certo che al nostro dirigente non è arrivata nessuna sollecitazione per i progetti di messa in sicurezza da inserire nel PNRR. Questa amministrazione rispetto al Piano di Ripresa e Resilienza, non ha tenuto conto dell’occasione unica che poteva avere il Comune e, invece, si è costretti ad attivare un muto di cinquecentomila euro, che per i bambini va benissimo, nulla in contrario sulla mozione portava avanti dal gruppo di consiglieri comunali che l’ha proposta, ma questa amministrazione continua a dare segnali di inefficienza, sciatteria politica e latitanza dai veri problemi della città e spero che qualcuno ci dia notizie in merito e del perché non si utilizzano i fondi che l’Europa ci ha concesso in maniera gratuita. Sappiamo tutti cosa significa per un Comune come il nostro indebitarlo per 500 mila euro, che ripeto, si farà, si deve fare per i bambini, ma potevamo non accendere questo mutuo e fare altre cose importanti. Il rammarico è che non abbiamo usufruito dell’opportunità dei fondi pubblici”.