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03/05/2023 06:00:00

Tp24 e la Giornata mondiale della libertà di stampa: le querele, le minacce e ... 

 C'è chi ci augura semplicemente la morte, chi minaccia di venirci a prendere in redazione, chi vuole riempirci di botte. Sono ormai quotidiane le minacce alla redazione di Tp24. 

Non fanno notizia, ci siamo abituati. Ormai i social hanno reso facile la vita agli idioti ed ai vigliacchi, mentre una volta arrivavano in redazione le lettere anonime, che richiedevano comunque un minimo di sforzo, pratico ed intellettuale, adesso basta aprire un profilo social falso per dire quello che si vuole impunemente.

Va anche considerato che tutto ciò è dovuto ad una legge dei grandi numeri. Se ti seguono in 150mila, tante sono le persone che si aggiornano sulla pagina Facebook di Tp24 ogni giorno, anche se solo l'un per mille tra queste persone è rissosa e violenta, sono sempre 150 persone che, giorno dopo giorno, inquinano il dibattito, diffondono odio.

Perchè ne parliamo oggi? Perchè oggi è la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa. E allora vogliamo cominciare facendovi ascoltare un blob delle più recenti minacce arrivate in redazione.

 

 

Altri, più scaltri di noi, su messaggi come questi avrebbero costruito nuova popolarità. A noi, in realtà, l'autore di questo messaggio fa quasi più tenerezza che paura. Cosa vuoi denunciare? Si, dice delle cose terribili, ma anche molto confuse. 

Noi denunciamo poco, e non sempre ci riesce bene.  Proprio di recente due soggetti, uno di Trapani ed uno di Marsala, che avevamo denunciato per alcune gravi minacce alla nostra redazione, sono stati assolti dal Tribunale di Marsala. La sentenza è dello scorso Ottobre, ma da poche settimane sono state pubblicate le motivazioni dell'assoluzione (e pensare che il giudice aveva chiesto 8 mesi) "A questi di Tp24 mi sa che bisogna andarci nello studio" aveva scritto uno dei due, quasi invitando alla spedizione punitiva nei nostri confronti. Ma eravamo in malafede. Il giudice infatti ha deciso che le sue parole non sono la "minaccia di un male ingiusto", ma, magari, manifestano solo  "la necessità di un contatto con la testata". E poi, che minaccia è - scrive sempre il giudice - se. come ha raccontato il peraltro direttore di Tp24, Giacomo Di Girolamo, in udienza, "la testata ed il suo responsabile sono abituati a ricevere minacce quasi quotidiane". Per l'altro imputato, invece, come spesso accade, non sono stati svolti accertamenti per verificare se il profilo social dal quale provenivano le minacce era effettivamente il suo. Evviva.  

Ci conforta comunque sapere che sono in calo gli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti: nel 2022 sono stati 111 rispetto ai 232 del 2021, con una diminuzione pari al 52%. Ed il trend è proseguito nei primi due mesi del 2023: 14 gli atti denunciati rispetto ai 28 riferibili allo stesso periodo del 2022. I dati sono stati analizzati nel corso di una riunione al Viminale - presieduta dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi - del Centro di coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti. "Pur a fronte di una diminuzione dei casi - dice Piantedosi - rimane alta l'attenzione delle Istituzioni a difesa dell'attività dei giornalisti, per tutelare la funzione fondamentale svolta dal mondo dell'informazione. Per questo c'è il massimo impegno del Viminale a rafforzare le azioni sul fronte della prevenzione e della repressione di ogni minaccia o intimidazione subita dai giornalisti".