Somme per un totale di 700 milioni di euro sono state messe sotto sequestro dalla guardia di finanza di Asti nel quadro dell’operazione, chiamata in codice Capisci Ammè, relativa a una frode fiscale sui bonus edilizi. Lo scorso marzo erano state eseguiti dieci ordini di custodia cautelare. L’inchiesta riguardava false fatturazioni per decine di milioni di euro utilizzate, secondo gli inquirenti, per documentare al fisco lavori edili mai realizzati e per riciclare i proventi dell’attività illecita.
L’intervento aveva portato anche al sequestro di cassetti fiscali contenenti crediti d’imposta per la cifra di oltre 1,5 miliardi di euro. Il decreto di sequestro è stato notificato, insieme all’Agenzia delle Entrate di Roma, per disattivare l’accesso ai cassetti fiscali appostati dagli indagati sull'apposita piattaforma digitale del fisco.
I crediti per oltre 700 milioni sono risultati intestati a 18 società e 4 persone fisiche nelle province di Milano, Pavia, Imperia, Ferrara, Napoli, Caserta, Avellino, Salerno, Benevento, Taranto, Brindisi e Palermo. «Con il perfezionamento di quest’ultima fase dell’indagine - comunica il comando di Asti delle fiamme gialle - i falsi crediti d’imposta accertati e sottoposti al vincolo giudiziario del sequestro preventivo, per scongiurarne i rilevanti possibili danni al bilancio pubblico, sono pari a ben 2 miliardi e 200 milioni di euro».