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16/05/2023 06:00:00

Campobello. La maggioranza, "Ecco chi ha traghettato Ruggirello all'interno del Pd"

 L’acceso dibattito a colpi di comunicati stampa sembra non finire mai a Campobello di Mazara. Il tema però non riguarda l’amministrazione della città, ma ciò che è emerso durante la puntata di Report dello scorso 8 maggio. O meglio, ciò che è stato ribadito, dal momento che l’ossatura principale del servizio in questione riguardava il sostegno dell’ex deputato regionale Paolo Ruggirello alla campagna elettorale del primo mandato da sindaco di Giuseppe Castiglione, nel 2014.

 

Subito dopo quel servizio, il Partito Democratico (regionale, provinciale e del circolo locale) ha ritirato il proprio appoggio al primo cittadino, L’assessore in quota Pd, StefanoTramonte, ha dovuto dimettersi perché nel suo studio di architettura ha collaborato per oltre vent’anni Lorena Lanceri, la vivandiera di Matteo Messina Denaro, che lo scorso marzo è stata arrestata per averlo aiutato durante la latitanza. E perché, nel 2018, anche Martina Gentile, nipote dello storico boss Leonardo Bonafede, ha fatto nel suo studio un tirocinio di sei mesi, definendo pure una pratica di sanatoria della propria casa al mare.

 

Castiglione e Tramonte non risultano imputati, né indagati. Anzi, il sindaco di Campobello ha rappresentato il comune, costituendosi parte civile al processo contro Ruggirello. Ma la politica, a volte, prende molto sul serio le questioni di opportunità. Soprattutto se l’aria si fa pesante, anche solo mediaticamente. E, insieme al Pd, non potevano mancare le richieste di dimissioni nei confronti di Castiglione, da parte di partiti e movimenti di opposizione. Operazione, molto comoda, del tipo “se non ora, quando?”.

Il sindaco ha risposto con una sua nota, alla quale ha fatto eco la posizione dell’associazione Noi per Campobello, che ha considerato queste richieste un “atto di sciacallaggio”.

 

Oggi segnaliamo l’intervento di assessori e consiglieri di maggioranza che, in una nota (che potete leggere qui integralmente) hanno sottolineato come non possa passare inosservato il fatto che nel 2014, nel comune di Salemi, “il candidato sindaco Domenico Venuti, attuale segretario provinciale del PD che nei giorni scorsi con un comunicato stampa ha preso le distanze dall’amministrazione comunale di Campobello di Mazara, era appoggiato dalle seguenti liste: Unione di Centro, Partito Democratico ed Articolo 4”.

E in quel momento, la massima espressione del movimento Articolo 4 nella provincia di Trapani, era proprio Paolo Ruggirello. Ce l’avrebbe fatta Venuti a diventare sindaco senza l’impegno di Ruggirello? Forse no. Tant’è che poi l’ex onorevole è transitato nelle file del Pd. Nessuno però ha chiesto le dimissioni di Venuti che, per altro, era anche un componente della direzione regionale del partito.

Ma non c’è solo Salemi e Campobello. Dinamiche simili si sono verificate in diversi comuni della provincia di Trapani dove fu presentato il simbolo del movimento civico “articolo 4”.

Nessun azzeramento di cariche e nessuna dimissione è stata chiesta o presentata da coloro che come moderni Caronte – scrivono gli assessori e i consiglieri di Castiglione - hanno traghettato Ruggirello all’interno del PD”.

In maniera opportunistica e senza coerenza, le segreterie regionali di partito determinano strategie, annessioni di gruppi politici, candidature nelle liste regionali e nazionali – si legge ancora nella nota - salvo poi scaricare ogni responsabilità sulle realtà locali”.

 

Inoltre, assessori e consiglieri di maggioranza hanno espresso piena solidarietà all’ormai ex assessore Stefano Tramonte, “stimato professionista, persona onesta e perbene, tecnico competente ed infaticabile lavoratore vittima di una incoerente guerra fratricida perpetrata a suo danno dalla segreteria provinciale e regionale del suo partito, ribadiamo ancora una volta, le stesse segreterie che hanno portato l’ex On. Ruggirello all’interno del PD per poi scaricare le colpe quanto più possibile lontano da casa loro”.

 

Infine hanno ricordato che “tra i maggiori detrattori di questa amministrazione figurano ex esperti nominati dal sindaco nella scorsa legislatura, che, fino a quando percepivano la loro indennità non hanno ravvisato alcun motivo di dimissioni di questa maggioranza, salvo poi ricredersi quando gli sono stati revocati gli incarichi per la scarsa rilevanza di risultati conseguiti”.

 

Insomma, politicamente Campobello è una cittadina difficile. Ma il resto della provincia non è da meno.

 

Egidio  Morici