Due giovani tunisini processati per ricettazione di un ciclomotore sono stati assolti dal giudice monocratico del Tribunale di Marsala Massimiliano Alagna.
Seppur con la formula del secondo comma dell'articolo 530 del codice di procedura penale (quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l'imputato lo ha commesso). Non cè prova, infatti, che i fratelli Akil e Jasem Hafsi, di 31 e 20 anni, abbiano ricettato il ciclomotore Italjet rubato, il 10 aprile 2021, a Marsala, a Lamin Sanneh. I fratelli Hafsi sono stati difesi dallavvocato Vito Daniele Cimiotta.
Erano finiti sotto processo perché una pattuglia della polizia alla ricerca dei ladri subito dopo la denuncia del furto avevano visto due giovani a bordo di un ciclomotore in via Vita. E agli agenti erano sembrati i fratelli Hafsi. Nel processo, però, i poliziotti, sollecitati anche dalle domande dallavvocato Cimiotta, hanno detto di non poter essere sicuri che fossero i fratelli Hafsi.
Gli agenti hanno affermato di aver visto due giovani che potevano essere loro, ma siccome non li hanno fermati non sono stati identificati. Né sono riusciti a prendere il numero di targa del ciclomotore, che era di colore scuro come quello rubato, ma neppure in questo caso alcuna certezza.