Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
13/06/2023 16:02:00

Crisi del grano in Sicilia e la mobilitazione a Pozzallo. Safina: “Il governo Schifani intervenga"

ll deputato regionale del Pd Dario Safina interviene a favore del comparto produttivo siciliano, mobilitato dalla Coldiretti per una protesta al porto di Pozzallo, dove continuano ad arrivare navi piene di grano dall’estero prodotto secondo modalità vietate in Italia.

Il “Si tratta di un vero e proprio oltraggio per i produttori siciliani del grano vendere il proprio prodotto a neanche 30 centesimi al chilo. Così come è oltraggioso che questo governo regionale non alzi un dito per difendere gli interessi dei nostri agricoltori”.

“Più di un mese fa – spiega Safina - avevo presentato un’interrogazione in aula chiedendo di avviare un sistema di monitoraggio e controllo regionale sull’andamento dei prezzi dei beni alimentari con particolare riguardo a quelli prodotti dagli agricoltori siciliani. Ma come al solito questo governo della propaganda non risponde. I nostri assessori e il nostro presidente preferiscono evidentemente fare altro piuttosto che affrontare e risolvere i reali problemi dei cittadini”.

“Vendere il grano a meno di 30 centesimi al chilo è una follia antieconomica – incalza il deputato trapanese - mentre dall’altro lato aumentano i costi di produzione e i prezzi al dettaglio dei prodotti come il pane e la pasta. E’ necessario bloccare immediatamente l’attacco speculativo che ha fatto crollare le quotazioni del cereale. Servono interventi urgenti per salvaguardare gli interessi di un comparto che, se continua così, rischia di scomparire a danno dell’economia e dell’occupazione sull’isola. Lasciando migliaia di ettari di terreno alla desertificazione. Presidente Schifani se c’è, batta un colpo! Gli agricoltori siciliani hanno bisogno di aiuto e ne hanno bisogno adesso!”.

La mobilitazione di Coldiretti a Pozzallo - Dall’inizio dell’anno sono arrivate a Pozzallo oltre 55.700 tonnellate di grano. Un flusso inarrestabile che mette in ginocchio gli agricoltori e per questo al porto di Pozzallo sono giunti stamani da tutta la Sicilia gli agricoltori Coldiretti che sono andati proprio a pochi metri dall’attracco dell’ennesima nave in arrivo questa volta dalla Grecia con cereale bulgaro.

"Il grano siciliano, prodotto inoltre 260.000 ettari sta subendo una crisi senza precedenti a causa di queste importazioni continue – afferma il presidente regionale Coldiretti Francesco Ferreri – . Un allarme ribadito anche al Prefetto di Ragusa, Giuseppe Ranieri, che insieme ai vertici delle forze dell’ordine ragusane ha ricevuto una delegazione composta dai presidenti e direttori Coldiretti di tutta l’Isola".

"Siamo solo all'inizio – aggiunge il presidente Ferreri -. Presenteremo all’Assessore regionale all’agricoltura una richiesta di intensificazione dei controlli che sono già obiettivamente migliorati, e soprattutto occorre un intervento fermo e deciso nei confronti del Governo nazionale per velocizzare le indennità per coloro che hanno subito danni gravi alle colture per le calamità. E ancora saranno coinvolti tutti i capigruppo all’Assemblea Regionale Siciliana in modo da evidenziare quanto stanno vivendo i cerealicoltori e – prosegue - chiederemo un incontro con il presidente della Regione Renato Schifani per far trovare le risorse necessarie per superare questo momento".

L’enorme presenza di agricoltori siciliani hanno mostrato in grande evidenza gli striscioni con la scritta “ “Il grano crolla del 40% ma +14% prezzi pasta” al presidio tanti i cartelli con su scritto ‘Ci vogliono 4kg grano per 1 caffè, ‘No grano no pane’, ‘No grano no pasta’, ‘Stop speculazioni’, ‘Il giusto pane quotidiano’, ‘Stop grano giramondo’, ‘Guerra del grano’, ‘Sos grano made in italy’,

"La domanda di grano 100% Made in Italy - sottolinea Coldiretti Sicilia - si scontra con anni di disattenzione e di concorrenza sleale delle importazioni dall’estero, soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore in Italia. Occorre garantire che le importazioni di prodotti da paesi terzi seguano gli stessi standard sociali, sanitari e ambientali delle produzioni italiane ed europee. Bisogna anche ridurre la dipendenza dall’estero e lavorare per prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Bisogna riattivare da subito - precisa Coldiretti - la Commissione Unica Nazionale per il grano duro, la cui attività in via sperimentale è stata sospesa nell'ottobre del 2022, perché fornisce trasparenza al mercato e dà la possibilità di poter mettere attorno ad un tavolo tutti gli attori della filiera eliminando le distorsioni e i frazionamenti delle borse merci locali".

Il Governo regionale al fianco di Coldiretti - «Il governo Schifani è al fianco di Coldiretti, di tutte le associazioni di categoria e dei produttori siciliani». A dirlo è l’assessore all’Agricoltura e vicepresidente della Regione Siciliana, Luca Sammartino, commentando il blitz che gli agricoltori hanno organizzato questa mattina al porto di Pozzallo per protestare contro l’importazione di grano estero.

«Comprendo le loro ragioni – prosegue Sammartino – e voglio dire ai nostri produttori che la Regione è concretamente impegnata per andare loro incontro. Si tratta di una vicenda che, tra l’altro, ha anche risvolti di ordine sanitario, oltre che economici. In quest’ottica, circa un mese fa, su mio input, sono ripresi i controlli sulla qualità del grano duro importato nell’Isola, in collaborazione con il Noras e l’assessorato regionale del Territorio e dell’ambiente. Controlli necessari per tutelare i nostri produttori dalla concorrenza sleale che deriva da un prodotto di scarsa qualità, che potrebbe essere pericoloso per la salute dei consumatori, e con un conseguente prezzo molto più basso. Quello della produzione cerealicola è un settore già piegato dal caro energia che adesso rischia di ricevere il colpo di grazia da una dinamica che non ha nulla a che vedere con la logica del mercato».

«La nostra regione è il secondo produttore italiano, con una tipologia di grano particolarmente consigliata, per le sue proprietà, in una dieta equilibrata e sana come quella mediterranea. Il modello di sviluppo che dobbiamo promuovere per valorizzare le produzioni d’eccellenza siciliane – conclude l’assessore – è quello della filiera. Il grano duro siciliano rappresenta una vera e propria avanguardia da questo punto di vista, integrando ricerca, innovazione tecnologica e attività di trasformazione».