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18/06/2023 06:00:00

Berlusconi e la Sicilia. Come fosse stato un vicerè 

 L’isola dei Vicerè, l’isola alla ricerca sempre di un conquistatore, lo aveva incoronato in fretta: è stata una storia d’amore a prima vista, quella tra Silvio Berlusconi e la Sicilia. Lui si concedeva ai ristoratori bagni di folla ad ogni campagna elettorale, spopolando nelle borgate le sue promesse di ricchezza, senza bisogno di elargire alcun reddito di cittadinanza, l’Isola lo ricambiava con una valanga di voti, diventando presto il granaio dell’impero forzista. L’apice fu il famoso 61 a zero, del 2001, ma anche adesso, in tempi di magra, i voti non mancavano: il 14,7 di Forza Italia alle ultime Politiche del Settembre 2022 era in pratica il doppio della media nazionale, di nemmeno l’8.

Silvio e la Sicilia.
La Sicilia e Silvio.
Berlusconi. Anzi, “Belluscone”, come lo chiamavano tutti. Un amore viscerale, tanto che “Belluscone - una storia siciliana” si chiama proprio il film del 2014 di Franco Maresco che voleva raccontare questo rapporto tra gli isolani e il politico, e fu, invece, la storia strampalata di un progetto di racconto, poi abbandonato per mille motivi, ma con alcuni momenti iconici, come l’intervista, era il 2012, ad un Marcello Dell’Utri seduto niente di meno che su un trono.

Acclamato, portato in trionfo.


La prima volta non si scorda mai. E’ il Marzo del 1994, la campagna elettorale della “discesa in campo”. Alla Fiera di Palermo Berlusconi trova settemila persone ad attenderlo. Il doppio della capienza prevista. Si entrava solo per invito, e in tanti avevano anche falsificato i biglietti pur di esserci, davanti al profeta del nuovo miracolo italiano. Lì, capisce che la vittoria è a portata di mano. La prima avventura da premier di Berlusconi dura poco. Arrivano le prime inchieste, la sfiducia. Nel 1996 vince l’Ulivo di Romano Prodi, ma ugualmente, in Sicilia, Forza Italia è il primo partito: “La Sicilia non si lascia intimidire”, è il suo commento. Proprio dalla Sicilia nasce la grande rivincita, che si basa su due colonnelli uguali ed opposti, il vulcanico Gianfranco Miccichè, e il diplomatico Renato Schifani. Con loro comincia la risalita, grazie ad un asse con i centristi di Totò Cuffaro, che porta alla clamorosa vittoria del 2001, con la vittoria del centrodestra in tutti i 61 collegi elettorali nei quali si votava con il sistema maggioritario.
“Siamo uno splendido fiume che scorre nella direzione della libertà” esulta lui di fronte ad un mare di gente. Dalla Sicilia, dunque, arriva la spinta per tornare di nuovo al governo, questa volta stabilmente. E Berlusconi non si ferma. Nel 2008 il Pdl, la sua creatura di allora, prende alle Politiche il 48%. Da lui arriva, per primo, la proposta di riprendere il dossier per la costruzione del Ponte sullo Stretto. Vorrebbe inaugurare già il cantiere, non gli riesce. Si “accontenta” dell’inaugurazione dell’autostrada Palermo - Messina.
Ma l’isola è agrodolce, questo Berlusconi lo impara con il tempo. Se dal punto di vista politico le delusioni sono poche (forse l’unico è quell’Angelino Alfano da Agrigento che lui alleva come un delfino, salvo poi mollarlo: “Gli manca il quid”), i colpi arrivano, tanto per cambiare, dalle Procure.

Diverse indagini, nessun processo. Il primo interessamento della giustizia per l’imprenditore è nel 1983, quando la Guardia di Finanza segnalò un suo presunto coinvolgimento in alcuni strani traffici dell’isola. Tutto archiviato. Il piatto grosso arriva con le stragi. La procura di Caltanissetta indaga su di lui e Dell’Utri per capire se possono essere mandanti “segreti” delle stragi del 1992. Archiviato. Per mafia lo indaga la Procura di Palermo (concorso esterno e riciclaggio). Archiviato.

Poi, però, la condanna del suo fraterno amico e ideatore con lui di Forza Italia, l’ex senatore Marcello Dell’Utri, accusato di aver fatto da mediatore tra Cosa nostra e il Cavaliere.  Con sentenza definitiva è accertato che nel 1974, Silvio Berlusconi incontrò a Milano il capomafia più autorevole di Palermo, Stefano Bontate, per chiedergli protezione. Così, arrivò nella villa di Arcore lo stalliere boss Vittorio Mangano. Ecco cosa è scritto nella sentenza della Cassazione: “Grazie all’opera di intermediazione svolta da Dell’Utri veniva raggiunto un accordo che prevedeva la corresponsione da parte di Berlusconi di rilevanti somme di denaro in cambio di protezione. Sia sul versante personale che su quello economico”. Ancora: “In cambio della protezione assicurata — scrive ancora la Cassazione — Berlusconi aveva iniziato a corrispondere agli esponenti di Cosa nostra palermitana, per il tramite di Dell’Utri, cospicue somme di denaro”. 200 milioni di lire, l’anno, tra l’89 e il ‘92.
Per ultime, poi, arrivano le dichiarazioni del boss Giuseppe Graviano, che al processo Ndrangheta stragista ha parlato di investimenti del nonno materno nelle aziende dell’imprenditore.

L’ultima volta a Palermo, nel 2019 è proprio in un’aula giudiziaria, chiamato come testimone nell’infinito processo sulla trattativa Stato - mafia. Davanti la Corte d’Assise rimase solo qualche minuto, il tempo per dire che si avvaleva della facoltà di non rispondere. Si scoprì proprio così che era nuovamente indagato a Firenze, come mandante esterno delle stragi del ‘93.

Addio bagni di folla nei palasport come nei centri congressi. Ma la relazione continua a distanza. Ed è forte. Non è un caso che Silvio Berlusconi scelga la Sicilia, ed in particolare il collegio di Marsala, per candidare nel maggioritario, alle politiche di Settembre, la sua amata Marta Fascina. Sa che lì l’elezione è più blindata che ad Arcore, per dire. I due erano attesi in campagna elettorale, come i Ferragnez, per un evento. Non verranno mai. Lei sarà eletta ugualmente.

Da lontano, poi, Berlusconi commissaria il partito in Sicilia, dopo che lo scontro Schifani - Miccichè ha assunto proporzioni atomiche per la stabilità di un partito che, dopo la morte del suo padre e leader, rischia di andare in frantumi. Anzi, per Gianfranco Miccichè, il conto alla rovescia verso la dissoluzione è iniziato: “Non ci sarà più Forza Italia, muore con Silvio”.