Si è tenuta sabato pomeriggio la direzione regionale del Partito Democratico, la relazione letta dal segretario Anthony Barbagallo è stata votata con successo.
Opposizione al governo regionale guidato da Renato Schifani e a quello nazionale senza sconti, uno degli obiettivi dem su cui lavoreranno unitamente nei prossimi mesi, senza abbassare la guardia su alcune questioni importantissime quali la sanità e l’autonomia differenziata.
La direzione è guidata da Antonio Ferrante, si è riunita a Catania e non ha mancato di parlare di elezioni amministrative, con alcuni punti critici quale quello di Trapani e di tutte le lotte interne affidate alla stampa.
Un mea culpa sulle amministrative che non sono andate proprio come speravano: “Il PD esce sconfitto da queste elezioni e la linea politica non può che essere quella della sobrietà e della riflessione. In moltissimi Comuni la lista si ferma sotto il 10%, il partito, non vince e non cresce. Questo ci tocca dire con severità, questo l’atto di colpa che spetta ad un partito che ha scelto di iniziare il lavoro di ricostruzione a partire dalla propria credibilità e dal riconoscimento dei propri errori. Questo abbiamo fatto, davanti alle telecamere, ai giornalisti e agli avversari”.
Una invocazione poi alla sobrietà dei comportamenti: “Sarebbe utile a molti, un esercizio di mea culpa. Prima di discettare a mezzo stampa degli errori del PD e prima di diagnosticare problemi nei partiti per i quali non hanno votato dovrebbero farsi due conti, con una mano sola, e affidare ad uno psicologo, più che ad un politologo, la valutazione sugli esiti di questa tornata elettorale”.
Ha poi affermato senza girarci attorno che a Trapani vincono i dem: "A Trapani la vittoria di Giacomo Tranchida è la vittoria più significativa del PD in Sicilia. Ci confermiamo alla guida della città che è e resta il Comune più popoloso che governiamo”.
Insomma, nessuna resa dei conti ma riflessione e azione, obiettivo rilancio del partito e occhi puntati alle europee del 2024. Nessun cambio di segretario regionale, a chiedere però ordine e non anarchia è stato Mirello Crisafulli. I parlamentari dem dell’ARS chiedono di tornare al lavoro e segnalano l’empasse in cui l’Aula è caduta.