Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
21/06/2023 06:00:00

Sicilia. Le mazzette per i certificati di invalidità. “La finanza me la può suc…”

 “40 anni che ammuogghio, non mi hanno fottuto mai”. “La finanza me la può sucare”. Sta tutta qui, in queste frasi, l’essenza del gran giro di mazzette sui certificati di invalidità scoperto a Palermo dalla Guardia di Finanza che ha arrestato sei persone. Un giro che ha fruttato più di 900 mila euro ai protagonisti di questa vicenda.


Al centro di tutto Agostino Genova, dirigente dell’ufficio invalidi civili dell’Asp di Palermo, con la passione per la politica, è stato assessore a Partinico, e si è candidato al consiglio comunale di Palermo, alle ultime amministrative, con la DC di Totò Cuffaro.
Genovese in cambio di denaro e regali avrebbe redatto, anche usando documenti falsi, verbali di riconoscimento di invalidità senza verificare che i richiedenti ne avessero i requisiti. In alcuni casi gli attestati sarebbero stati rilasciati a chi non ne aveva diritto, in altri le tangenti avrebbero contribuito a velocizzare le pratiche. Nella sua villa i finanzieri hanno trovato 300 mila euro in contanti.

 

 


Gli investigatori hanno scoperto una sorta di tariffario con le cifre imposte dal dirigente medico per l'istruttoria delle pratiche. Il secondo nome è quello di Rosario Cammalleri, 74 anni, agrigentino di nascita ma vive da anni a Palermo. Fa il medico certificatore, abilitato dall’Inps all’inserimento dei documenti per l’avvio delle pratiche di invalidità. E tra lui e Genova ci sarebbe stato un accordo per rilasciare le pratiche, seguendo il tariffario. Ma tutto attorno giravano alcuni faccendieri, intermediari tra il pubblico ufficiale e le persone che chiedevano i benefici. Arrestati ai domiciliari anche Pietra Di Fiore, 70 anni, residente a Palermo, il venezuelano Carlos Battaglia, 58 anni, residente a San Giuseppe Jato, così come Calogero Randazzo che nel paese in provincia di Palermo gestisce un Caf, e la palermitana Tiziana Giadalupi, 52 anni. La Finanza sta controllando centinaia di pratiche.


L’inchiesta di Palermo ricorda un’altra indagine legata all’erogazione di certificati di invalidità, attraverso la legge 104, che nei mesi scorsi ha scosso la provincia di Trapani. Qui sono ben 113 gli indagati nella maxi inchiesta della Procura di Trapani su una serie di truffe per ottenere l'indennità di accompagnamento che coinvolge anche l'ex deputato regionale di Castelvetrano, Giovanni Lo Sciuto, oltre ad alcuni medici compiacenti della commissione Inps per la valutazione della disabilità. 


La miniera d’oro
“Tu non sai quello che ho trovato io, ho trovato la miniera d’oro a San Giuseppe Jato”, diceva Piero Di Fiore, uno degli arrestati, ad Agostino Genova. I protagonisti di questa indagini si sarebbero arricchiti con le mazzette per agevolare le pratiche. Non sanno di essere intercettati, e da una conversazione viene fuori proprio il gran giro che avevano messo su. “L’altro giorno ho fatto i conti, lo sai quanto ti ho dato? Novecento mila euro”, diceva ad esempio Rosario Cammalleri, medico, tra i “clienti” più assidui di Genova. “Mi fai i conti a me? Ma poi tu li recuperi”, rispondeva il dirigente dell’Asp. Si parla, infatti, di novecento mila euro “da marzo 2021, un anno e mezzo”. Una sorta di confessione sul volume dei guadagni illegali. Tant’è che da lì arriva la decisione del gip, su richiesta della procura di Palermo, di sequestrare la cifra di 900 mila euro per equivalente. Per capire quanto era il giro d’affari, c’era un tariffario: 250 euro a pratica, e in alcuni mesi si arrivavano a 200 fascicoli.

 

“40 anni che ammuogghio”
C’è un passaggio nell’ordinanza di custodia cautelare che è come una confessione per Genova, e che racconta di come abbia operato per anni, favorendo il rilascio di certificati di invalidità in cambio di favori e mazzette.
Genova si trova a parlare con Pietra Di Fiore, ed è una sorta di sfida a chi ha più esperienza nel settore. “Ma che vuoi dalla mia vita, io mi devo cautelare pure capisci perché oggi fottono te, fottono tizio e fottono l’altro”, diceva Genova. Di Fiore rispondeva: “… ma vedi che dal 2004 ancora non mi hanno fottuto”.
Ma Genova rilancia:“… forse non hai capito a me mai mi hanno fottuto è dal 1990… io ho fatto 40 anni che faccio… che ammuogghio centomila verbali non mi hanno fottuto mai”. Per tradurre, “ammuogghio”: “falsifico”.

 

 

 

 

“La finanza me la può sucare…”
Non usava mezzi termini Agostino Genova, quando si trattava di arraffare e far sparire i soldi delle mazzette, secondo quanto emergerebbe dall’inchiesta della Guardia di Finanza. Un giorno, nell’aprile 2022, arriva negli uffici dell’Asp un imprenditore nel settore dei preziosi che Genova stava aiutando per il riconoscimento dell’invalidità alla madre. Una normale pratica che a Genova però avrebbe fatto comodo in più aspetti. I due sono in confidenza, tant’è che Genova racconta di voler investire in lingotti d’oro. “Almeno 100 mila, cinquanta…”. Era un modo per mettere a riparo i soldi, per nasconderli. L’espressione è chiara: “La finanza te la può sucare… nel senso tu prendi i soldi…la finanza ti può venire a dire ma lei come fa a comprare? Te lo può venire a chiedere?”.


La politica
“L’esperienza politica, personale e professionale di Agostino Genova è un valore aggiunto per il partito”. Così diceva Totò Cuffaro, prima delle elezioni amministrative di Palermo, nel 2022, quando il dirigente arrestato si candidò al consiglio comunale. Veniva dall’esperienza come assessore a Partinico, ma ha preso solo una manciata di voti. Contava di trasferire in politica lo stesso modus operandi che lo ha arricchito nella sanità.