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04/07/2023 06:00:00

  Caccia caduto a Birgi. L’Aeronautica nega il “segreto di Stato”. Ma la famiglia Altruda va avanti

C’è ancora tanto mistero sull’aereo precipitato a Birgi che ha portato alla morte del pilota, il capitano Fabio Antonio Altruda, lo scorso 13 dicembre.
Il caccia stava atterrando alla base del 37esimo Stormo dell’Aeronautica quando, improvvisamente, è caduto in picchiata schiantandosi poco prima della pista. Nell’impatto non c’è stato nulla da fare per il 33enne campano, esperto pilota con centinaia di ore di volo alle spalle.

Negli ultimi giorni si è riaperto il caso, dopo la notizia sul “segreto di Stato” apposto sull’inchiesta. La famiglia Altruda nei mesi scorsi ha presentato un esposto per avere trasparenza su quanto successo. Il legale della famiglia, Fabio Sammartano, dice chiaramente che «non siamo stati autorizzati a partecipare all'esame della scatola nera».

 

L’Aeronautica sostiene che “le affermazioni” sul segreto di Stato “non corrispondono a verità. Infatti tutta la documentazione d’interesse è da tempo a disposizione dell’autorità giudiziaria competente. Anche la scatola nera è stata consegnata senza indugio alla predetta autorità giudiziaria e risulta a tutt’oggi sotto sequestro”. Inoltre, aggiunge, l’Aeronautica “continua a prestare massima collaborazione alle autorità inquirenti al fine di far luce sull’accaduto diffidando chiunque dal diffondere informazioni false, diffamatorie e del tutto avulse dalla concreta realtà dei fatti”.

Alla smentita dell’Aeronautica il legale della famiglia del povero pilota reputa ”sorprendente che la Forza Armata, per la seconda volta, smentisca circostanze oggettive ampiamente documentate. Dapprima la smentita dell'impiego operativo della pattuglia aeronautica sconfessata dalle fonti a disposizione di questo difensore, ma soprattutto dal rinvenimento e distruzione di ordigni esplosivi all'interno del cratere provocato dall'impatto. Adesso la smentita dell'apposizone del Segreto di Stato nonostante la competente Autorità Giudiziaria abbia notificato la comunicazione di detta circostanza così non consentendo l'accesso agli esiti dell'accertamento sulla scatola nera del veicolo. I familiari del povero pilota deceduto hanno diritto ed interesse, più di chiunque, a conoscere le vere cause del "disastro" aereo, non trattandosi di mero "incidente"”.
Sammartano precisa che “nella nota della procura si cita una legge del 2007. Con la legge 124/2007 è stato istituito il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e riformato il comparto dell’intelligence italiana che, fino a quel momento, aveva operato sotto la vigenza della legge 801/1977”.

Aggiunge il legale alcuni aspetti tecnici. “La riforma del 2007 ha introdotto significative novità, prima fra tutte l’attribuzione della responsabilità politica dell’intero settore al solo Presidente del Consiglio dei ministri. In questo modo è stata superata la condivisione di responsabilità gestionale con i Ministri della difesa e dell’interno che era prevista dalla legge 801/1977. In base alla riforma, il Presidente del Consiglio può delegare tutti i compiti, a lui attribuiti in via non esclusiva, all’Autorità delegata individuata nella figura di un Sottosegretario di Stato o di un Ministro senza portafoglio”.
Le inchieste sull’aereo precipitato il 13 dicembre sono due, una dell’Aeronautica Militare e una della Procura di Trapani.
Altruda tornava dall’aeroporto militare di Istrana (Treviso) insieme ad un altro Eurofighter che lo precedeva. Era partito da Trapani Birgi alle 9, sempre volando in coppia, “per dirigersi verso Istrana nell’ambito di una missione operativa (non esercitazione) finalizzata a scortare un velivolo militare statunitense. I due militari – ricostruiva l’esposto presentato dai familiari– all’esito di quella missione avevano pranzato e anche riposato a Istrana, riprendendo il volo di ritorno alle ore 16.50 circa per rientrare a Trapani, comunicando in costante contatto radio tra loro, e così’ regolarmente fino al momento della sciagura”. Per i familiari c’è stato un guasto tecnico del velivolo, ed escludono altre ipotesi come il malore o l’errore del pilota. Per capire di più c’è bisogno dei dati della scatola nera, che è stata esaminata in Gran Bretagna, Paese in cui è stato costruito il caccia, alla presenza dei periti della procura di Trapani. Ma su tutto il resto non ci sono dati a disposizione della parte civile. Anche perchè sono inchieste che durano molto tempo. Nel frattempo i rottami dell’Eurofighter sono stati portati via dal luogo del disastro.