Mentre proprio ieri i sindacati UilPa e Cgil hanno indetto un sit-in davanti alla Prefettura di Trapani per denunciare, per l’ennesima volta, la carenza di organico e le carenze strutturali delle carceri di Trapani, questa mattina il Pietro Cerulli è stato teatro di un nuovo episodio di violenza.
Un sovrintendente della polizia penitenziaria è stato aggredito e colpito con un pugno da due detenuti, tra di loro fratellastri. A rendere nota la notizia è stato il sindacato Sappe che pone l’accento sulla sicurezza nella casa di reclusione trapanese non nuova ad aggressioni nei confronti degli agenti in servizio.
Al rientro dei passeggi i due reclusi avrebbero preteso di fare subito una telefonata. Quando il sovrintendente ha fatto loro notare che già c’erano altri detenuti in attesa i due sono andati in escandescenza. Uno lo ha bloccato alle spalle mentre l’altro gli ha sferrato un pugno. Il tempestivo intervento degli altri agenti ha scongiurato che la situazione potesse degenerare.
Sulla vicenda è intervenuto il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Donato Capece, evidenziando che “le carceri siciliane stanno vivendo ormai da tempo momenti di grande difficoltà nella gestione dei detenuti. Sono continue le aggressioni al Personale che si verificano senza che vi sia un intervento da parte degli organi superiori. La gestione e movimentazione dei detenuti protagonisti di aggressioni ci lascia alquanto perplessi, in quanto non sempre vengono applicate repentinamente le normative ministeriale che prevedono il trasferimento immediato del detenuto che si rende protagonista di aggressioni nei confronti del personale”.
Poi un annuncio: “Presto torneremo in piazza per manifestare il dissenso verso chi ci ha lasciato senza tutele di fronte a problemi sempre più complessi. Rivendichiamo l’utilizzo di nuovi strumenti come bodycam e Taser, nonché nuovi protocolli operativi e soprattutto tutele legali”.