Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
17/07/2023 10:17:00

Sicilia. Catechista accusato di abusi su minore. Il parroco sapeva, ma non ha fatto nulla

La Procura della Repubblica di Gela ha chiesto il rinvio a giudizio, con l'accusa di atti sessuali su minorenne, nei confronti di un animatore e catechista, assiduo frequentatore e figura di spicco di una parrocchia della città.


Le indagini coordinate dalla Procura e condotte dalla Squadra Mobile di Caltanissetta e dal Commissariato di Gela hanno preso avvio nel 2022, quando la giovane vittima ha testimoniato in un diverso procedimento penale a carico di altro soggetto, denunciando abusi che raccontava di aver subito fin da quando era ancora dodicenne protrattisi per i successivi sei anni.

Da quanto ricostruito dagli inquirenti sulla base delle prime informazioni rese dalla presunta vittima, il minore, durante la frequentazione di una chiesa di Gela, avrebbe conosciuto il formatore più grande di lui di dieci anni, che, sfruttando il suo ruolo educativo e di riferimento in ambito parrocchiale, l'avrebbe indotto a compiere atti sessuali.

Il giovane avrebbe informato di tutto il vescovo di Piazza Armerina Rosario Gisana, che a sua volte era già stato informato da un altro sacerdote.

Anche il parroco di una delle chiese di Gela sarebbe stato a conoscenza della vicenda e nonostante questo il catechista sarebbe rimasto al suo posto. L'indagato, infatti, avrebbe avuto piena disponibilità delle chiavi dei locali, in quanto incaricato di fornire ausilio nell'allestimento delle funzioni religiose e delle cerimonie.


L'attività investigativa, consistita in attività di intercettazione, analisi dei profili social dei soggetti coinvolti ed escussione di numerose persone informate dei fatti, ha permesso di raccogliere consistenti elementi di prova a sostegno dell'accusa, che hanno condotto dapprima alla notifica dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari e, di recente, alla richiesta di rinvio a giudizio formulata al Giudice per l'Udienza Preliminare. (ANSA)