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19/07/2023 07:30:00

Contro la sanatoria delle case abusive sul mare, ci scrive l’urbanista Claudio Vitale

 “Come non dimenticare tutta l’area interessata dallo sfregiante abusivismo costiero di Triscina e dintorni – con l’insediamento informale più esteso d’Europa - che ha distrutto il sistema dunale del SIC ITA 010011 ‘Sistema Dunale Capo Granitola, Porto Palo e foce del Belice’ ed ha creato alterazioni al sistema delle visuali panoramiche contraddistinto dal Parco archeologico di Selinunte, determinando una perdita di biodiversità”.

 

Lo scrive l’architetto Claudio Vitale, urbanista, in passato funzionario del comune di Castelvetrano, durante il periodo di amministrazione straordinaria in cui sono state avviate le demolizioni delle case abusive di Triscina, che ci ha inviato un contributo che potete leggere qui integralmente.

Avevamo già parlato qui di come FdI voglia sanare le case abusive sul mare in Sicilia. Non è il primo partito dell’Assemblea Regionale Siciliana e non sarà l’ultimo a provarci. Si tratta di un emendamento depositato dal capogruppo Giorgio Assenza, per riaprire la sanatoria del 1985 in modo da approvare le domande già presentate per le case realizzate entro i 150 metri dalla battigia tra il giugno ’76 ed il giugno ’85. Soltanto per quei comuni che comunque avessero approvati strumenti urbanistici prima del ’76.

 

L’architetto Vitale non ci sta e sottolinea, tra le altre cose, anche il fatto che la legge siciliana sulla protezione delle coste è “perfino antesignana rispetto alle norme legislative prodotte dalla Francia solo nel 1985 a protezione del litorale francese e da quel periodo in poi, invece di pensare ad indecifrabili e inconcepibili azioni di sanatorie o condoni camuffati, la Francia ed i paesi costieri francofoni hanno adottato azioni per la valorizzazione del paesaggio costiero in linea con il diritto europeo ed internazionale”.

 

Ecco perché, secondo Vitale, l’emendamento “si pone in contrasto con il dibattito scientifico-culturale europeo e nazionale ed in violazione delle sovraordinate norme europee, della Costituzione e di quelle costituenti principio fondamentale dello Stato”. 

Senza contare che quest’emendamento “rovinoso della bellezza del territorio costiero siciliano perché manterrebbe di fatto le brutture delle costruzioni abusive in riva al mare, grida vendetta nei confronti di coloro che hanno subito già le demolizioni, creando in tal maniera una differenziazione ingiustificabile tra i siciliani che dovrebbero pretendere un risarcimento del danno da parte della Regione siciliana, sancendo una reale disparità di trattamento e chissà se non sarà causa di problemi di ordine pubblico”.