Il caldo manda in tilt la Sicilia. Ed è emergenza blackout. Continue interruzioni dell’energia elettrica stanno creando non pochi problemi nelle strutture pubbliche, soprattutto quelle più sensibili come gli ospedali. Danni anche alle imprese e alle attività commerciali, sia per i guasti ai macchinari che per i prodotti, soprattutto nel campo della ristorazione, che rischiano di andare persi.
Da giorni si registrano temperature elevate, oltre i 40 gradi, ieri sono stati superati i 46 gradi nel catanese. Il Dipartimento regionale della Protezione civile, a firma del responsabile Salvo Cocina, ha diramato un avviso di allerta e di consigli per le forti ondate di calore che stanno colpendo l’isola.
Ai Sindaci dei comuni più colpiti, specialmente quelli con blackout elettrici, è raccomandato di predisporre i Coc e di garantire locali climatizzati ad anziani e fragili. «Tutti i sindaci sono stati contattati - dice la protezione civile - per verificare e segnalare le criticità relative a strutture socio-sanitarie, pozzi di acqua potabile, famiglie con anziani e bambini senza acqua o senza corrente elettrica, in primis».
E’ soprattutto la Sicilia orientale la più colpita dai blackout. Situazione critica nelle province di Catania e Siracusa, in alcuni comuni i blackout hanno portato all’interruzione dell’erogazione dell’acqua.
L’assessore regionale alle Attività Produttive Edy Tamajo, parlando dei blackout in numerose zone della città di Palermo, tra le quali la borgata marinara di Mondello molto cara alla famiglia Tamajo si chiede «Perché non si è prevista immediatamente una task force per fronteggiare i problemi? Come mai da diversi anni, questo disservizio si ripete nel periodo estivo e non si è mai provveduto a risolverlo? Come mai una multinazionale come Enel, che chiede di pagare ‘salatissime’ bollette alle attività commerciali e ai cittadini residenti, non riesce a mettere la parola fine a questo disservizio ? Tutte queste domande saranno oggetto di una mia interrogazione parlamentare e di un incontro, che chiederò ai vertici dell’azienda», conclude l’assessore Tamajo.
“Se perfino un esponente del Governo regionale come l’assessore alle attività produttive Tamajo prende posizione sui disagi causati dai continui black out, cosa dovrebbero dire le decine di migliaia di attività commerciali che stanno subendo danni economici gravissimi a causa delle continue e non programmate interruzioni nella distribuzione di energia elettrica? Cicli produttivi fermati o rallentati, macchinari danneggiati dai continui sbalzi di tensione, attività alimentari costrette a buttare la merce deteriorata per il mancato funzionamento delle celle frigorifere: forse ancora non si è compreso l’enorme danno che questa situazione ha arrecato all'economia e i tanti disagi per i cittadini. Stiamo valutando un’azione giudiziaria per il risarcimento del danno per le migliaia di aziende danneggiate e per ottenere precisi impegni sugli investimenti indispensabili nella rete elettrica. Si tratta di una vera e propria emergenza nel nostro territorio”.
Lo dice Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo e vice presidente nazionale, dopo il verificarsi degli ennesimi disagi nella erogazione dell’energia elettrica.
“Ancora una volta la classe politica, per incapacità e indolenza, ha relegato la Sicilia a terzo mondo, cosa che purtroppo si sta evidenziando in questi giorni anche nei settori della viabilità e dei trasporti. Il mondo delle imprese non ha più nessuna intenzione di subire in silenzio. Nessuno, e non lo fa nemmeno l’assessore, potrà sostenere che si tratti di un problema eccezionale perché è esattamente lo stesso che si è verificato negli anni passati e che certamente si verificherà l’anno prossimo, a causa di una inadeguata rete di distribuzione dell’energia su cui non sono stati fatti i necessari interventi di modernizzazione negli ultimi 15 anni e forse più. E ciò nonostante le aziende si siano sobbarcate inconcepibili rincari sulle bollette. Oltre al danno la beffa”.
Sono diverse le strutture e gli edifici pubblici anche in provincia di Trapani che in questi giorni di gran caldo vanno in tilt e, come un cane che si morde la coda, la prima cosa a non funzionare è l'aria condizionata.
Nei giorni scorsi abbiamo raccontato del guasto dell'impianto dell'ospedale di Marsala, con i pazienti a “crepare” di caldo.
Altre segnalazioni ci arrivano ad esempio da Trapani, dai pazienti della clinica Sant'Anna, privata ma convenzionata con l'Asp. “Da una settimana non funzionano i climatizzatori e nessuno prende provvedimenti, stiamo soffrendo tantissimo il caldo e facendo bagni di sudore”, racconta una paziente che per il problema di salute che ha è costretta a stare a letto. “I familiari ci hanno portato un ventilatore, ma non si riesce a stare”.
Anche Trapani ha avuto dei disagi in questi giorni nell’erogazione idrica a causa di un blackout per le elevate temperature nella stazione di Bresciana.
Nei prossimi giorni l’emergenza caldo dovrebbe rientrare, con le temperature in calo a partire da mercoledì. Emergenza che rientra, fino alla prossima ondata di calore, fino al prossimo evento estremo meteorologico causato dal cambiamento climatico.