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25/07/2023 11:01:00

Caldo e incendi, aggiornamenti: Canadair a terra, c'è una vittima, riapre Punta Raisi

 Il vento di scirocco impedisce ai Canadair di operare contro gli Incendi in Sicilia. Squadre di volontari si mobilitano per contrastare le fiamme nelle zone critiche di Palermo La Sicilia è attualmente alle prese con una grave emergenza Incendi, la situazione più drammatica si sta vivendo a Palermo e provincia. Oltre il problema delle fiamme e delle temperature alte c’è anche quello del forte vento di scirocco sta rendendo impossibile alle squadre di Canadair ed elicotteri operare efficacemente. Al momento, soltanto un Canadair è riuscito a decollare per combattere le fiamme nella zona di Altofonte.

Una donna di 88 anni, Rita Gaetana Pillitteri, in precarie condizioni di salute è morta nel Palermitano perché i sanitari del 118, a causa degli incendi, non sono riusciti ad arrivare a prestarle soccorso. L'anziana ieri aveva la febbre alta, ma gli operatori, per il grosso rogo divampato nella zona di San Martino delle Scale, non sono riusciti a raggiungere la sua abitazione.

L'aeroporto di Palermo ha riaperto: al momento saranno consentiti solo un numero limitato di voli in partenza. Per gli arrivi, è in corso il monitoraggio delle condizioni meteo. Così si legge sull'account social dello scalo palermitano.

Gente in strada e paura a Palermo.

 

 COLDIRETTI. “Una catastrofe senza precedenti con un danno ambientale incalcolabile. Non è più possibile affrontare la criminalità, condizioni meteorologiche estreme, e la destrutturazione del sistema antincendio in questo modo. A ciò si associa un’evidente follia dei piromani che minaccia tutti”. Lo afferma Coldiretti Sicilia che sta monitorando in tutta l’Isola una situazione tragica con migliaia di ettari bruciati, polmoni verdi distrutti, case rovinate, produzioni danneggiate. Un calcolo che già ammonta a vari milioni di euro ma che di fatto non è quantificabile anche per le evidenti conseguenze che tutta la Regione avrà.
Ogni anno – afferma Coldiretti Sicilia – è sempre peggio perché evidentemente manca un piano strategico che salvaguardi l’Isola. Vanno migliorata le relazioni tra le istituzioni, Il rimboschimento con un controllo continuo dei boschi, la riattivazione dei bacini di montagna, la riabilitazione delle strutture di vedetta che ormai sono abbandonate, il potenziamento di uomini e mezzi non solo dei vigili del fuoco ma anche della protezione civile e di tutte le forze dell’ordine anche in zone periferiche sono degli interventi necessari insieme all’inasprimento delle pene per chi, approfittando del caldo eccessivo, dà fuoco.
Ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi bruciati con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo – conclude Coldiretti Sicilia – con effetti devastanti dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità”.

CISL. “Siamo vicini a tutti i cittadini che da ieri sera vivono momenti davvero angoscianti per via degli incendi, e ringraziamo i lavoratori forestali, protezione civile, vigili del fuoco e tutti gli operai dei servizi pubblici essenziali che da ore contrastano con il loro lavoro la propagazione del fuoco e le conseguenze, a Palermo, in provincia e anche nel trapanese, affrontando anche le altissime temperature che rendono sempre più difficile lo svolgimento del loro lavoro”. Ad affermarlo è Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani. “Siamo fortemente preoccupati, il cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti e si propone forte il tema della prevenzione da sempre carente ma anche del controllo del territorio, troppi i terreni anche privati che restano incolti che sono letteralmente micce pronte ad esplodere. La politica tutta deve impegnarsi ad approntare strategie con una vera e propria programmazione e controllo del territorio anche contro i piromani che mettono a rischio la vita dei cittadini, altrimenti si andrà solo avanti con interventi in emergenza”, commenta La Piana insieme a Franco Nuccio segretario generale Fai Cisl Palermo Trapani. “Serve una vera e propria cultura della prevenzione dei rischi derivanti da situazioni climatiche estreme come quelle che stiamo vivendo che purtroppo, è evidente non sono sporadici né nelle stagioni calde né in quelle fredde”. “Vivremo, infatti, poi una emergenza nella emergenze perché il terreno andato a fuoco in queste ore potrebbe essere a rischio smottamenti in caso di piogge torrenziali. Serve dunque un patto istituzioni e sindacati per far fronte una volta per tutte alle strategie necessarie per tutelare il nostro patrimonio ambientale e boschivo” concludono La Piana e Nuccio.