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25/07/2023 10:10:00

Incendi devastanti in Sicilia. Aggiornamenti su A29 e Punta Raisi, vigili da fuori in arrivo 

 Aggiornamento sugli incendi devastanti che oggi, 25 Luglio, stanno colpendo la Sicilia. 

Le fiamme sono divampate per tutta la notte in tutte le province. Sono 55 gli incendi ancora in atto nell'Isola. Il forte vento di scirocco rende impossibile a canadair ed elicotteri operare. In volo soltanto un Canadair impegnato a contrastare le fiamme nella zona di Altofonte. In azione ci sono soltanto i mezzi di terra. La situazione più grave resta sempre quella delle zone attorno a Palermo, dove sono giunte anche squadre di volontari dalle province di Agrigento ed Enna. Nella notte sono state evacuate abitazioni a San Martino, Monreale, Altofonte, Boccadifalco, Mondello e Pizzo Sella, Poggio Ridente, a Inserra, Raffo Rosso, a Capaci e nella zona attorno all’aeroporto di Punta Raisi. Situazione critica anche nel Trapanese, a San Vito lo Capo, nel Messinese e a Enna.

Qui l'intervento di ieri a Pantelleria.

L'autostrada Palermo-Mazara del Vallo è chiusa per gli incendi. In direzione Mazara l'uscita obbligatoria è a Tommaso Natale, mentre in direzione Palermo uscita obbligatoria a Capaci. In tutte e due le direzioni si sono formate lunghissime code di veicoli.

Sono 233 i voli che erano previsti per oggi sull'aeroporto di Palermo, che è stato chiuso al traffico fino alle 11 di stamane a causa delle fiamme che hanno circondato l'area perimetrale dello scalo. Otto voli sono già stati cancellati e due sono stati dirottati su Trapani Birgi. Dei voli in programma per oggi 20 erano quelli presi in carico dallo scalo di Catania, che sta operando con soli 4 movimenti l'ora, dopo l'incendio del 16 luglio scorso che ha danneggiato l'aerostazione. Il mancato ripristino del traffico aereo su Palermo rischierebbe dunque di aggravare ulteriormente la già difficile situazione degli scali siciliani.

«La situazione in tutta la Sicilia è ancora difficilissima anche per le condizioni meteo che stanno complicando ulteriormente il lavoro di chi deve contrastare le fiamme. Sono stato per tutta la notte in costante contatto con il Corpo forestale, con la Protezione civile, con i Vigili del fuoco e la Prefettura per avere aggiornamenti in tempo reale. Dal capo dipartimento nazionale dei Vigili del fuoco, il prefetto Laura Lega, ho ottenuto l’impegno a far giungere in Sicilia ulteriori squadre provenienti da altre regioni in quanto quelle in servizio in Sicilia sono già tutte impegnate nei vari fronti di fuoco che interessano tutto il territorio. Sono vicino agli uomini che in questo momento, con grande dedizione e coraggio, stanno contrastando le fiamme, e voglio esprimere loro la gratitudine mia e di tutti i siciliani. Il mio pensiero va anche alle famiglie che hanno dovuto lasciare le loro case perché messe a rischio dai roghi. Attendo con apprensione aggiornamenti sulle condizioni di salute dell’operaio forestale che ieri si è gravemente ustionato e che è attualmente ricoverato in terapia intensiva». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che sta seguendo da vicino l’evolversi dell’emergenza incendi che sta interessando tutta l’Isola e che ha espresso il suo cordoglio per la donna morta perché i soccorsi non sono riusciti a raggiungerla a causa degli incendi che bloccavano l'accesso alla sua casa nella zona di San Martino delle Scale.

CALAMPISO.  La Guardia Costiera di Trapani interviene per salvare ed evacuare 28 persone dalla spiaggia di fronte il villaggio turistico di Calampiso, costrette a rifugiarsi verso il mare dopo un incendio di grande dimensioni che ha interessato tutto il complesso residenziale situato nel Comune di San Vito Lo Capo.

E’ iniziato tutto questa notte alle ore 02:35 circa, quando un incendio di enormi proporzioni, fomentato dal caldo vento di scirocco presente in zona, ha interessato improvvisamente il complesso turistico residenziale di Calampiso a San Vito Lo Capo, dove erano presenti solo i dipendenti della struttura ricettiva e nessun turista né avventori.
Le fiamme ed il fuoco si diffondevano così velocemente da non consentire alle persone presenti di fuggire all’interno del territorio, pertanto vista l’impossibilità di procedere verso “monte”, si rifugiavano tutte sulla vicina spiaggia, per evitare di affrontare l’incendio oramai propagatosi su tutta la scogliera e, pericolosamente, anche vicino al mare sottostante.

Ricevuta la chiamata di soccorso la Capitaneria di Porto di Trapani disponeva l’immediato intervento da mare della motovedetta CP 877, per assicurare l’evacuazione delle persone rifugiatesi sulla spiaggia e con il fuoco imperversante alle spalle, quindi partiva anche un gommone pneumatico dalla Delegazione di Spiaggia di San Vito Lo Capo per effettuare il trasbordo dei soggetti in difficoltà dalla spiaggia e dalla zona di mare di bassi fondali verso la motovedetta che, a causa del pescaggio, non poteva avvicinarsi oltre 100 mt. dalla battigia per evitare d’incagliarsi.

L’intervento del gommone però risultava impossibile a causa del forte vento, con raffiche di circa 25/30 nodi e dello stato del mare mosso, con onde alte circa 1,5 mt., pertanto venivano subito interessati i mezzi privati di alcune società di appoggio sub presenti nel porto di San Vito Lo Capo che, con a bordo i militari della Guardia Costiera di San Vito, riuscivano a raggiungere la costa con bassi fondali per prelevare tutte le persone sulla spiaggia, trasferendole, in sicurezza, sulla motovedetta CP 877, che alle ore 04:30 circa le sbarcava, sane e salve, sulla banchina del porto della Città.

Le fiamme ed il fuoco continuavano comunque ad imperversare, interessando anche un’altra struttura turistica “IL BAGLIO DEL SOLE”, in prossimità di Torre dell’Usciere, dove le persone ivi presenti, per scappare dall’incendio, si rifugiavano nuovamente sulla vicina scogliera.
Quest’ultima purtroppo, a causa delle condizioni meteo marine in costante peggioramento e dei massi affioranti non consentiva di raggiugere la costa con i mezzi navali.
Pertanto, la Sala operativa della Capitaneria di Trapani, in stretto coordinamento con la locale Prefettura, in ambito del Centro Coordinamento dei Soccorsi all’uopo convocato, interessava il personale del soccorso alpino e dell’Aeronautica militare di Birgi, che intervenivano prontamente con un elicottero, individuando ed atterrando in prossimità della costa dove si erano rifugiate le persone per sfuggire all’incendio devastante, facilitando così il soccorso delle stesse da terra con apposite autovetture messe a disposizione dal Sindaco di San Vito Lo Capo.

In poche ore quindi, venivano soccorse, evacuate e trasferite, con l’ausilio di mezzi navali, aerei e terrestri, in stretto coordinamento e collaborazione tra loro, tutti i soggetti in difficoltà a causa dei problemi e delle criticità create dal vastissimo incendio divampato sul litorale di San Vito Lo Capo, facilitando le successive operazioni di spegnimento da parte dei Vigili del Fuoco, del Servizio Forestale della Regione Sicilia, della Protezione civile ed il definitivo intervento dall’alto dei Canadair, già allertati dalla Prefettura per domare definitivamente le fiamme sviluppatesi.

SAFINA. La propaganda del governo Schifani, alla prova del 9, si rivela per quel che è realmente: la Sicilia brucia, nonostante gli sforzi degli operatori, il patrimonio ambientale va perso e l’incolumità dei cittadini messa a rischio”.

Così il deputato regionale trapanese del Pd Dario Safina dopo i numerosi incendi che hanno interessato in queste ore gran parte del territorio siciliano.

“Non possono annunciarsi misure rivoluzionarie a medio termine, senza pensare all’immediato – continua Safina - e meno male che le forze di opposizione hanno chiesto a gran voce di utilizzare pienamente i volontari di protezione civile, perché altrimenti i forestali ed i vigili del fuoco avrebbero avuto ancor maggiori difficoltà a contrastare i diversi incendi. La Sicilia sta cambiando colore, sta diventando ‘nera’”.

“Il Governo chieda scusa perché non servono più gli annunci ma fatti concreti. Iniziamo dal potenziare immediatamente il sistema di telecamere nei punti sensibili e diamo subito avvio ai piani di gestione dei boschi, per renderli vivi, affidandoli alle associazioni, agli agricoltori e agli allevatori, così da avere una implementazione del controllo sul campo. E poi attendiamo da mesi – conclude Safina - il piano di rimboschimento della Sicilia: quando dovrà ancora durare l’attesa?”.