Anziani, giovani, donne e uomini, ma anche bambini, non fa differenza ci sono tutte le categorie e le età tra coloro che scompaiono in Sicilia. Sono 3.366 i casi di persone scomparse in Sicilia nei primi sei mesi dell'anno. L'isola è al primo posto anche per quanto riguarda il numero di casi di persone ritrovate: sono 1.092 nel primo semestre 2023. In media, infatti, solo un terzo delle persone scomparse vengono ritrovate.
Secondo i dati del rapporto del Commissario di Governo per le persone scomparse, Maria Luisa Pellizzari, curato anche dal suo vice Andrea Cantadori, e relativo al primo semestre 2023 (1° gennaio – 30 giugno 2023, ultimo aggiornamento ufficiale), la Sicilia è la regione con il numero maggiore di denunce di scomparsa presentate:
Da Alessandro Filadelfo, 89 anni, di Lentini, nel Siracusano scomparso lunedì 7 agosto e trovato morto il 10 agosto nei pressi di una vecchia scuola del luogo, a Debora Platano, 29 anni, di Partinico, scomparsa lo stesso giorno di Filadelfo ma fortunatamente ritrovata il 9 agosto in buone condizioni di salute. Ed ancora Paolo Catanesi, pensionato di 79 anni, affetto da demenza senile, scomparso il 4 agosto dalla sua casa di Barcellona Pozzo di Gotto e trovato morto dai carabinieri dopo quattro giorni in un terreno di contrada Femminamorta. (qui un altro caso di pochi giorni fa a Castellammare del Golfo).
La sparizione è un mistero e dipende da caso a caso. Si va dai motivi di salute, alla semplice voglia di evadere e di libertà. A volte però è pericolosa, quando non sono persone in grado di badare a se stesse a causa di alcune patologie. Persone dal passato difficile, di cui – da un momento all’altro – si perdono le tracce e non si hanno notizie per settimane, mesi, anni. Donne, uomini, bambini spariti, senza apparente motivo. Vite sospese. Risucchiate nel nulla. In campo task force e droni. Quest’ultimi essenziali per le ricerche. È grazie ai droni, ad esempio, che è stato ritrovato il corpo senza vita di Luigi Firenze, 81 anni, scomparso nel territorio di Cinisi, nel Palermitano, e trovato una settimana dopo.
La situazione nelle Regioni - La Lombardia è la regione dove si registrano più denunce di scomparsa con 789 casi, corrispondenti al 17,4% del dato nazionale (4.531 casi). La Sicilia si trova al quinto posto con 466 casi, (rispetto ai 442 del primo semestre del 2022), preceduta da Emilia-Romagna (350), Campania (558), e Lazio (421).
Minori italiani scomparsi - Analoga rilevazione viene elaborata per gli scomparsi di nazionalità italiana minori di 18 anni. Anche in questo caso la regione in cui si registra il maggior numero di scomparse è la Lombardia con 429 casi, pari al 20,2% del dato nazionale (2.123). La Sicilia registra 244 casi, rispetto ai 177 casi del primo semestre dell’anno precedente. La Campania 227 e l’Emilia Romagna 183.
Minori stranieri scomparsi - Dall’analisi emerge, inoltre, che per l’87,1% dei casi (7.403 su un totale di 8.500 casi) la motivazione registrata è “allontanamento volontario”. Per quanto riguarda i dati sui minori stranieri emerge che la percentuale più alta riguarda casi di scomparsa di persone di età compresa tra i 15 e i 17 anni (6.579 su 7.503 casi, pari al 87,7%).
Il monitoraggio del fenomeno degli scomparsi di nazionalità straniera, nel riepilogo su base regionale, individua nella Sicilia la regione con il più alto numero di denunce di scomparsa (2.900), pari al 34,1% del totale nazionale (8.500 casi). Nel primo semestre 2022 sull’isola i casi erano 2.058.
La stessa rilevazione dei dati sui minori stranieri, distinta per regioni, indica ancora la Sicilia, con il 36,2% dei casi di scomparsa, la regione con il più alto numero di denunce (2.718 casi). Quasi il doppio rispetto al 2022 quando i casi erano 1.754.
Fenomeno in aumento - “Negli ultimi anni, in Sicilia, il fenomeno delle persone scomparse si è moltiplicato con gli arrivi dei migranti sull’isola. Avendo tutti questi sbarchi, è la regione più sottoposta agli arrivi delle persone straniere e il ritrovamento diventa più difficile. La maggior parte degli scomparsi sono minori stranieri, dai 13 ai 17 anni, che arrivano nel nostro Paese. Cercano un lavoro, un futuro per la loro vita. Vengono messi in centri di accoglienza da dove scappano in continuazione. E li perdiamo di vista. Andrebbero intercettati prima”, spiega Elisa Pozza Tasca, portavoce nazionale di “Penelope (S)comparsi”, che da anni è impegnata sul fronte delle persone scomparse.
I consigli per chi denuncia - Il consiglio di Tasca ai familiari è quello di “essere sinceri”. “Chi ha un parente che soffre di Alzheimer, ad esempio, fa fatica a denunciarlo subito, ma è importantissimo farlo per aiutare le ricerche. Noi sappiamo che un anziano che soffre di Alzheimer, se si perde, non si ricorda da quale casa è uscito, ma va alla ricerca delle abitazioni di quando era più giovane. Denunciare subito ed essere chiari è il primo passo per aiutare le ricerche e quindi i familiari della persona scomparsa”.
Tasca è tra i soci fondatori dell’associazione “Penelope Italia”: “Ho conosciuto la famiglia di Emanuela Orlandi, di Denise Pipitone, di Angela Celentano, di Elisa Clapse. Sono riuscita ad aprire nel 2007 l’ufficio del Commissario straordinario delle persone scomparse, è una mia conquista. Sono trascorsi dieci anni dal testo di legge 203 e 15 anni dall’istituzione dell’ufficio del Commissario straordinario. Ma la battaglia non è ancora finita”.