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26/08/2023 06:00:00

Erice. Il caso Funivia. Fauci e l'opposizione contro Cerami e Toscano

 Non si ferma lo scontro, e non si placano le polemiche attorno alla gestione della Funivia di Erice.


Dopo le dichiarazioni al vetriolo del commissario dell’ex Provincia Raimondo Cerami e della Sindaca di Erice Daniela Toscano, il clima si è ulteriormente infuocato, e adesso l’opposizione e l’ex dirigente generale Germano Fauci prendono parola.


La FuniErice fa capo al Libero Consorzio e al Comune di Erice. Nei giorni scorsi è stata nominata la nuova governance, che tanto nuova non è perchè resta come amministratore unico Gandolfo Spagnuolo. Nel comunicarlo Cerami e Toscano hanno accusato di irregolarità i precedenti vertici di FuniErice, Fauci e Palermo. In mezzo c’è uno scontro politico e giudiziario, con un’indagine avviata dalla Procura di Trapani nei confronti di Cerami, Toscano e proprio di Spagnuolo, di cui è stata chiesta poi l’archiviazione alla quale si è opposto lo stesso Fauci, principale accusatore dei vertici degli enti che controllano la FuniErice.

Alle parole di Cerami e Toscano ha replicato il legale di Fauci che annuncia querele.
Ma nel frattempo è lo stesso ex direttore generale che interviene. Ecco la sua replica.

"Per due anni sono rimasto in silenzio perché avevo deciso di "affidarmi" alla Giustizia ma, dopo il comunicato di ieri, ritengo doveroso replicare, per ristabilire la verità.
Mi sorprende, anzitutto, che sia stato utilizzato un comunicato istituzionale per attaccare la mia persona.
Le asserite condotte "illecite" che mi si attribuiscono, altro non sono che quelle che IO ho portato a conoscenza dell'Autorità Giudiziaria, per le quali sono stato ascoltato innumerevoli volte dalla Gdf di Trapani e da cui è scaturita una comunicazione notizia di reato oltre che inquietanti condotte riferite da persone informate sui fatti nel corso di investigazioni difensive affidate al mio Avvocato.
È vero, il Gip ha deciso di archiviare ma, come è noto, il provvedimento è sempre revocabile in caso di nuove prove (e ci sono).
Tengo a precisare che io non ho amministrato la società - perché non sono il rappresentante legale - ma ho coadiuvato l'organo amministrativo che, contrariamente a quanto si vuol far credere, non era composto dal solo Dott. Franco Palermo ma anche da altri due dipendenti degli Enti Pubblici soci, nominati da Cerami e Toscano.
Non ho mai esplicato i miei compiti in maniera "indisturbata" perché la mia attività era soggetta al controllo del cda, del collegio sindacale, dell'organismo di vigilanza, del responsabile della corruzione e della trasparenza e degli stessi soci.
L'attività gestionale del precedente Cda - coadiuvata da me - non è stata assistenzialistica, come detto. Questo non lo dico io ma i bilanci approvati dai soci e pubblicati sul sito della società.
È vero, sono una persona "scomoda" perché ho sempre "gestito" la società, unitamente al Cda, in maniera oculata impedendo le ingerenze della politica e ciò al solo fine di preservare il patrimonio aziendale e la vita dell'infrastruttura; questo, però, non legittima e giustifica ciò che è accaduto e subito in questi due anni, partendo dalla modifica statutaria del 2021, per la quale è pendente un ricorso al TAR che ha ad oggetto anche la delibera adottata dal Dott. Cerami nel maggio 2023, finalizzata a sopprimere la figura del Direttore Generale.
Di una cosa sono certo: non mi arrendero' di fronte alle ingiustizie perché sono certo che, prima o poi, la verità, anche giudiziaria, trionferà”.

A quelle di Fauci si affiancano le parole dell’opposizione in consiglio comunale ad Erice. In una nota i consiglieri comunali Simona Mannina, Piero Spina, Vincenzo Maltese, Michele Cavarretta, Vincenzo Favara, Alberto Pollari, dicono che vogliono vederci chiaro su quanto sta accadendo alla partecipata e sospettano che qualcosa non del tutto trasparente o legittimo. Ecco la nota.


Questa opposizione si rifiuta di mettere la testa sotto la sabbia e chiede di vederci chiaro su quanto è accaduto e sta accadendo nella nostra società partecipata, la FuniErice.
Le varie versioni e comunicati stampa dei due amministratori pubblici, sindaco e presidente della provincia, non convincono questi consiglieri che, a questo punto, si sentono chiamati in causa nel fare luce sulle varie vicissitudini che, nonostante gli ottimi risultati, ha dovuto affrontare la FuniErice.
Da ultimo appare alquanto paradossale la scelta di formulare un nuovo bando per la nomina dell’amministratore unico con la già, non tanto velata, intenzione di confermare il precedente ma prevedendo un compenso triplicato (da 9.000 euro a 24.000 euro), scelta effettuata, tra l’altro, da un soggetto, quale il dott. Cerami in scadenza di mandato, non prorogabile per espressa decisione della nostra Corte Costituzionale.
Risulta evidente l’escamotage posto in essere dai due soci, diretto a far decidere il futuro della nostra partecipata ad una persona che, tra qualche settimana, dovrà rimettere il proprio incarico, forse temendo che il nuovo presidente non sia della stessa opinione … nonché con lo scopo di aumentare il compenso allo stesso amministratore unico che pochi mesi fa ha chiesto ed ottenuto l’aumento del biglietto della funivia per garantire ulteriori servizi, o a questo punto, è lecito chiedercelo, l’aumento del suo compenso?
E’ certo che tutto questo sia legittimo?
Stupisce come i due soci possano sostenere tali scelte che di certo non creano vantaggi alla comunità che dovrebbero amministrare con coscienza e nel suo esclusivo interesse.
Non può mai essere una scelta corretta quella di mettere le mani in tasca ai cittadini, di qualunque città, per aumentare il compenso di chicchesia.
Ciò posto, visti i numerosi comunicati stampa, le scelte, a dir poco discutibili, portate avanti negli ultimi 3 anni dai due rappresentanti, alle volte neppure sostenute, a ragion veduta, dalla maggioranza consiliare, chiediamo un consiglio straordinario su quanto è avvenuto, avviene e sta avvenendo all’interno della FuniErice al solo scopo di far luce su questioni che riteniamo di fondamentale importanza per la sopravvivenza della nostra società partecipata nonché la creazione di una commissione d’inchiesta.