L'Associazione per l'Arte ha sempre dato spazio al Jazz aprendo, nelle preceenti edizioni della rassegna culturale dell'ArabaFenice, una finestra jazzistica di ottima qualità e puntando molto sulle atmosfere che solo il jazz sa creare.
Per il 2023 si è potuto organizzare una vera e propria rassegna di tre giorni, in un posto unico al mondo qual è l’antico Borgo di Scopello, ospitando nomi illustri del panorama jazzistico nazionale.
La rassegna si apre il primo settembre con il quartetto di Roberto Gatto, senza dubbio il più importante batterista italiano degli ultimi 40 anni, sempre attento e rigoroso in fatto di ricerca musicale. La band formatasi 9 anni fa, è completata da tre dei più bravi trentenni italiani come Presti, Lanzoni e Bortone. Questa formazione con il loro progetto musicale nel 2021 ha vinto il referendum quale miglior band italiana di Jazz secondo la rivista Musica jazz.
A Wayne Shorter è dedicata la seconda serata con la bando capitanata da Stefano D'Anna, tenorista di respiro europeo, che propone una lettura di alcuni tra i più significativi brani del sassofonista statunitense a tre mesi dalla sua morte, per celebrare colui che in assoluto, insieme a Charles Mingus, si può considerare il più grande compositore di Jazz moderno. Al fianco di Stefano D'Anna due musicisti di lungo corso come Toti Cannistraro e Pietro Ciancaglini e due giovani talenti come Joe Santoro e Filippo Schifano, di cui certamente si sentirà parlare in futuro.
Al DOUBLE TROUBLE e a SERENA GANCI il palcoscenico della terza serata di chiusura della rassegna. Una formazione atipica dal forte impatto percussivo (due batterie presenti sul palco), il Double Trouble è chiaramente inspirato dalle origini del Jazz Rock e in particolare dall'epopea di Miles Davis. Su questo impianto è libero di scorrazzare Alessandro Presti un po’ con la tromba accompagnando se stesso con il Fender Rodhes, a volte con un basso elettrico. Su queste tracce si inserisce perfettamente il talento di Serena Ganci con la sua grande dote di fantasia e improvvisazione, la sua naturale confidenza con il palco, il suo collaudato talento teatrale.