È entrato nella storia per l'arresto di Matteo Messina Denaro, il boss latitante ricercato da 30 anni. E ora, dopo una lunga carriera nell’antimafia e oltre 400 esponenti di Cosa Nostra arrestati negli ultimi due anni trascorsi al quartiere generale di Palermo, lascia la Sicilia per prendere il posto di comando in Veneto. È il generale di Brigata Giuseppe De Liso il nuovo comandante della Legione Carabinieri Veneto: dal prossimo 6 settembre sarà al timone dalla sede di Padova.
“Dalla prossima settimana sarò comandante della Legione Veneto, ma con orgoglio dico che sono stato il comandante dei gloriosi carabinieri di Palermo. Porterò tutti nel mio cuore, le luci i sapori i colori della mia amata Palermo”, ha detto ieri sera l'alto ufficiale durante la festa di commiato organizzata alla presenza delle massime autorità siciliane.
In questi due anni alla guida del Comando Provinciale di Palermo, il generale De Liso ha ottenuto molti successi con arresti e sequestri alla mafia. Lo scorso 16 gennaio, il generale De Liso ha ottenuto il più grande successo investigativo degli ultimi anni nella lotta a Cosa nostra con l'arresto della primula rossa Matteo Messina Denaro, ricercato dal 1993. Quella mattina, l’ufficio del generale De Liso è diventata la 'situation room' per l’operazione più importante degli ultimi decenni: c'erano i vertici di Gis, Ros e del Comandante del nucleo Investigativo, per seguire gli ultimi passi da latitante di Messina Denaro.
Ma non è stato l’unico colpo inferto alla mafia nella lunga carriera del generale. E anche per questo De Liso ha voluto ringraziare "tutti i comandanti di stazione, dei nuclei e dei reparti" che “in questo biennio hanno combattuto una guerra mai dichiarata, probabilmente fatta di gesti quotidiani, ma che hanno contribuito alla civile convivenza", ha detto visibilmente commosso.
Il generale De Liso, con la collaborazione del tribunale e della procura di Palermo, ha avviato una serie di percorsi con le associazioni e le scuole dei quartieri più difficili, a partire dallo Zen, ma anche a Brancaccio, Sperone. Il generale è stato anche l'ideatore dell’Operazione biblioteche', facendo arrivare nelle scuole centinaia di libri.
Ieri sera, nella caserma Carini, l'alto ufficiale – accompagnato dalla moglie Maria e dalla figlia più piccola Benedetta – ha voluto salutare la cittadinanza e le autorità. "Qualche giorno fa – ha detto ieri il 57enne – un amico mi ha regalato un libro che racconta la storia di Palermo e c'era scritto 'A Giuseppe, che ormai è parte di questa storia'. E mi sono ricordato di Jean-Baptiste Jules Bernadotte, un maresciallo del periodo napoleonico che per una serie di vicissitudini storiche divenne Re di Svezia. Prima di morire disse: 'Io oggi sono re di Svezia, ma sono stato maresciallo di Francia'. E con lo stesso orgoglio io vi dico che dalla prossima settimana sarò comandante della Legione Veneto, ma sono stato il comandante dei gloriosi carabinieri di Palermo. Porterò tutti nel mio cuore, le luci i sapori i colori della mia amata Palermo".
Presenti alla serata di commiato la procuratrice generale Lia Sava; il presidente della Corte d'appello, Matteo Frasca, il procuratore Maurizio de Lucia; il generale di corpo d'armata Giovanni Truglio, da poche settimane il Comandante interregionale carabinieri 'Culqualber', e il generale Rosario Castello, comandante della Legione Sicilia che tra pochi giorni lascerà l'isola per Roma. E i vertici delle forze dell'ordine.
"Voglio salutare la città di Palermo e tutti i palermitani – ha aggiunto – per come mi hanno accolto. In questo biennio ho imparato che non è cittadino di Palermo solo chi nasce a Palermo ma anche chi impara ad amarla, per questo vi ringrazio".