Sono continuate tutta la notte le ricerche di eventuali sopravvissuti al devastante terremoto di magnitudo 6,8 della scala Richter che ha colpito il Marocco venerdì sera ed il cui epicentro è stato registrato nella parte centrale del Paese.
Secondo l’ultimo bilancio fornito in nottata dalle autorità di Rabat, i morti accertati sono 2.012, i feriti sono 2.059, oltre 1.400 dei quali in gravi condizioni. Il re del Marocco Mohamed VI ha proclamato tre giorni di lutto nazionale.
"Il nostro pensiero è rivolto al popolo del Marocco, che sta soffrendo gli effetti dei devastanti terremoti che hanno causato una tragica perdita di vite umane, feriti e danni nelle aree a sud di Marrakech. Abbiamo trasmesso le nostre più sentite condoglianze al Regno ai massimi livelli e offerto il nostro pieno sostegno al Paese in seguito a questa catastrofe. La nostra unica attenzione in questa fase è rivolta al popolo marocchino e alle autorità che stanno affrontando questa tragedia". Lo scrive la Banca mondiale in una nota.
Più della metà delle vittime sono state contate ad Al-Haouz e a Taroudant, due remote zone rurali dell'alto Atlante, vicine all'epicentro del sisma. Ancora provvisoria, la portata dei danni induce però già la Croce Rossa Internazionale a lanciare un appello alla solidarietà e a parlare di "bisogni per i prossimi mesi ed anni".
Immediata la risposta internazionale, con proposte di aiuti che provengono da tutto il mondo. A poche ore dalla mano tesa del G20 di Nuova Delhi, i 27 paesi UE hanno offerto "pieno sostegno" al Marocco, mentre anche la vicina Algeria ha accantonato le tradizionali tensioni con Rabat per aprire il suo spazio aereo ai soccorritori.
Séisme à Al Haouz: le bilan provisoire dépasse le cap des 2 000 morts
— Le Desk (@LeDesk_ma) September 9, 2023
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