“In un momento in cui nel Mediterraneo giornalmente muoiono persone che scappano dalla guerra e dalla fame, vista l'assenza di missioni salva vite, bisognerebbe chiedere la collaborazione di tutti e non certo disincentivare con ogni mezzo i salvataggi. Per ciò il provvedimento della Capitaneria di Porto di Trapani va contro la legge del mare ed è irricevibile: salvare vite non sarà mai un reato. Trapani è una città nata da tante contaminazioni, ma soprattutto un porto aperto ed i nostri pescatori ci hanno insegnato che la gente a mare si salva e si porta in un porto sicuro. La nostra solidarietà e il nostro sostegno a Mare Jonio e a quanti ogni giorno salvano vite in mare, nonostante i continui ostacoli del Governo italiano”. Lo affermano Alfredo Rizzo e Valentina Villabuona, rispettivamente coordinatore della segreteria regionale del PD Sicilia e presidente dell’assemblea provinciale del PD di Trapani, a proposito del provvedimento della Guardia Costiera che intima alla nave della Ong Mediterranea Saving Humans di dismettere le attrezzature necessarie alle operazioni di salvataggio.
“Dopo la morte di un migrante a Marettimo - proseguono - avevamo denunciato come tutto ciò ormai non facesse più notizia, del resto proprio il ministro Piantedosi con il decreto Cutro ha di fatto creato un sistema che colpevolizza e ostacola chi salva vite. Tuttavia, dopo un'estate in piena emergenza, dove abbiamo visto - aggiungono - il quadruplicarsi degli arrivi e l'incapacità di gestirli, con centri di emergenza inadeguati e Lampedusa che nonostante le promesse non è certamente diventata un fiore all'occhiello per umanità, non avremmo mai immaginato di leggere il provvedimento della Capitaneria di Porto di Trapani che mette nero su bianco la strategia del Governo. Intimare alla Mare Jonio di privarsi di salvagente, battelli gonfiabili, farmaci ed equipaggiamenti medicali – concludono - e quanto sia necessario per salvare vite umane è gravissimo, ancora di più indicando quale sanzione l'arresto”.