Superate tutte le questioni preliminari (già respinte le eccezioni sollevate dai legali della difesa), dovrebbe entrare nel vivo il prossimo 26 ottobre, davanti al gup del Tribunale di Marsala Chiara Vicini, la “battaglia” tra accusa e parte civile, da un lato, e difese, dall’altro, nell’udienza per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura per dodici medici dell’Ospedale di Castelvetrano accusati di omicidio colposo in concorso.
I medici, all’epoca dei fatti (giugno 2019) erano in servizio nei reparti di medicina e chirurgia. Parti civili sono un fratello e tre sorelle della vittima: Francesco Carbonello, insegnante di Salemi, deceduto all’età di 55 anni il 19 giugno 2019.
Ad assistere tre di loro è l’avvocato Francesco Salvo, l’altro invece il collega Marco Romanelli. I medici per i quali la Procura ha chiesto il processo sono Antonino Lo Sciuto, Angelo Maria Patti, Amedeo Musiari Brunone, Carmelo De Bilio, Giuseppe Gioia, Gaetano Furgiuele, Antonio Tavormina, Paola Acquaro, Alessandro Traficante, Alberto Allotta, Domenico Vitale e Maurizio Di Piazza. Questi i fatti: nel giugno 2019, Francesco Carbonello venne ricoverato nel reparto di medicina dell’ospedale di Castelvetrano per un attacco di colite acuta. Ma dopo oltre 10 giorni di ricovero le sue condizioni non accennavano a migliorare. Per questo, fu trasferito nel reparto di chirurgia dello stesso nosocomio, dove venne sottoposto a due interventi chirurgici. Ma dopo il secondo, vi fu il decesso. I familiari ebbero subito alcuni sospetti sulla morte del proprio congiunto e per questo sporsero la denuncia-querela contro ignoti da cui è scaturito il procedimento penale. La Procura di Marsala dispose l’autopsia, dalla quale sarebbero emerse responsabilità a carico dei medici per i quali si chiede il processo. Ad eseguire l’esame autoptico fu l’equipe medica guidata dal professor Paolo Procaccianti, dell’Istituto di medicina legale di Palermo.