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30/09/2023 06:00:00

Trapani, la storia di Valeria che ha sconfitto due volte la leucemia

Sconfiggere la leucemia si può, grazie alla donazione del midollo osseo. Una pratica che ha “ridato” la vita a Valeria Favorito, oggi autrice del libro “Valeria, un dono dal cielo”, diventato un docu-film nel quale viene ripercorsa la storia della giovane trapanese, che per due volte ha sconfitto la leucemia, ad 11 ed a 23 anni.


Il docu-film è stato realizzato da Enrico Pollari, fotografo trapanese, già autore in passato di diversi cortometraggi, informato sulla vicenda di Valeria Favorito, dal padre, Luciano. È nata così l’idea di sensibilizzare tutto il Paese sulla donazione del midollo osseo ed a riguardo è stato coniato il motto “Io non mollo”, perché dietro alla donazione si nasconde un atto di altruismo, in grado di far rinascere coloro che ricevono il midollo.

 

 

 

Il docu-film su Valeria Favorito, prossima alla laurea in Teologia e Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, è stato presentato al cine-teatro Ariston, nel corso della settimana nazionale dedicata alla donazione del midollo osseo e delle cellule staminali emopoietiche. Ad assistere alla “prima” c’era una sala gremita, con la protagonista, Valeria Favorito, ed il padre Luciano, sceneggiatore, ed Enrico Pollari, regista del docufilm. Ma c’erano anche il sindaco Giacomo Tranchida ed il vescovo Pietro Maria Fragnelli. La pellicola, adesso, verrà proiettata in altre città d’Italia, da Verona a Firenze, mentre si è in attesa della data di Roma.

“Sono diverse le finalità di questa iniziativa – spiega Valeria Favorito -: sensibilizzare i giovani a 360 gradi, per la donazione del sangue e del midollo osseo, peraltro possibile solo a chi è tra i 18 ed i 36 anni. Più persone donano, maggiori sono le possibilità di salvare vite, ed in un mondo globale c’è la possibilità di trovare i donatori anche grazie agli emigrati ed agli immigrati. Io sono dell’idea che l’unione fa la forza e, magari, potremmo riuscirsi se i sindaci e le associazioni collaborassero assieme”.

“Con la sua iniziativa, mia figlia vuole dare speranza a tutti coloro che si trovano in quelle condizioni – è il pensiero di Luciano Favorito, padre di Valeria -, in modo che possano dire “se ce l'ha fatta lei, posso farcela anch’io”. Inoltre, sta per predisporre la sesta borsa di studio per la ricerca bioetica”. 

Anna Restivo