Sono 101 i netturbini impiegati della Rap, l'azienda di igiene ambientale di Palermo indagati dalla procura del capoluogo siciliano per assenteismo sul luogo di lavoro. Questa mattina i carabinieri hanno fatto un blitz nella sede dell'azienda. L'indagine coordinata dal procuratore Maurizio De Lucia e dall'aggiunto Paolo Guido, è culminata con un’ordinanza della gip Elisabetta Stampacchia che è stata notificata a 18 dipendenti che dovranno firmare in caserma prima e dopo il proprio turno di lavoro.
Tra gli indagati c'era chi si trovava a casa, chi andava a fare la spesa, chi si trovava in macchina a fare un pisolino e c'era anche chi aveva diversi badge dei colleghi che strisciava per loro.
I fatti oggetto di indagine sono del 2021. Gli inquirenti hanno registrato 1385 episodi, un cumulo di 2800 ore di assenza dal lavoro e quantificato un danno economico per l'azienda di 40 mila euro che già in passato era stata al centro di un’indagine che ha colpito i furbetti del cartellino.
Questa volta si è arrivati a questo blitz dopo la denuncia di una dirigente, riguardo al furto di carburante nella sede dell'azienda. Le telecamere di sicurezza hanno appurato gli autori e da lì i carabinieri hanno iniziato ad indagare anche per le assenze sul luogo di lavoro.
Ecco i diciotto che sono obbligati a firmare in caserma: Domenico Biondo, Rosario Camilleri, Andrea Cardinale, Luigi Contorno, Michele D’Amico, Carmelo D’Attila, Salvatore De Luca, Francesco Paolo Morana, Rosario Fazzino, Calogero Gambino, Marco Gulotta, Giuseppe Martorana, Onofrio Messina, Antonina Oliveri, Fiorenza Raparino, Fabio Vultaggio, Michele Gaeta e Silvestro Calivà, agli ultimi due viene contestato di essersi “appropriati indebitamente” di benzina dell’azienda.