Quando c'è bisogno di asfaltare le strade, perchè piene di buche, fanno i rattoppi. Quando non c'è bisogno, perchè è proprietà di altri, invece fanno le cose per bene. In più adesso bisogna pagare i "danni".
Il Comune di Marsala asfalta un pezzo di terreno privato, i proprietari fanno causa, e ora l’ente deve sborsare 360 mila euro.
Potrebbe essere una storia di generosità non apprezzata o, più probabile, l’ennesimo pasticcio combinato dal Comune di Marsala che adesso dovrà pagare una grossa cifra, con i soldi di tutti i cittadini.
I consiglieri comunali, in una delle ultime sedute, non hanno potuto fare altro che alzare le braccia: “qui c’è da pagare e basta”.
I fatti. Nel 2007 una ditta ha avuto l’incarico dal Comune di asfaltare una piazzola, un pezzo di strada, tra le vie Oberdan e Saffi. Il tutto nell’ambito di interventi di urbanizzazione della zona.
I proprietari (signori Quartana) hanno chiamato in causa l'Ente perchè non aveva proceduto al preventivo esproprio. In prima battuta il TAR ha dato ragione al Comune perchè aveva realizzato opere realizzate per pubblica utilità, seppur in un terreno privato.
I proprietari hanno fatto, però, ricorso al Cga, e hanno vinto la causa. Infatti la Corte di giustizia amministrativa- richiamando una normativa europea - ha stabilito che su una proprietà privata l'Ente pubblico non può realizzare opere, anche se apportano migliorie al bene privato.
Così il Comune di Marsala è stato condannato a risarcire il danno: 360 mila euro.
Tenuto conto che il Comune - dopo tentativi transattivi con la controparte per ridurre l'indennizzo - ha optato per una “acquisizione sanante del tratto di strada” per mantenere le opere (l'alternativa era quella di ripristinare lo stato dei luoghi ante-opere).
Nei giorni scorsi il consiglio comunale ha trattato il caso, approvando la delibera. Pagare e sorridere. Il comune dovrà sborsare la cifra, consistente. Si tratta di soldi di tutti i cittadini.
“Quante altre aree di questo tipo ci sono a Marsala?” si chiede Vito Milazzo. “A che ci siamo facciamo una ricognizione, per intervenire in maniera preventiva, per evitare di sborsare altre somme”.
C’è da dire che, ancora una volta, il Comune è costretto a pagare con i soldi dei marsalesi per un errore fatto dallo stesso ente. Ma chi ha fatto questo errore, è stata una svista, è stato fatto di proposito, c’è stato qualche passaggio che gli uffici non hanno attenzionato? Difficilimante chi ha sbagliato pagherà.
Non è la prima volta che il comune di Marsala si trova in una situazione del genere, in cui ci sono di mezzo espropri, opere in terreni privati e risarcimenti.
Quello più eclatante è il maxi risarcimento ai proprietari dei terreni in cui sorge oggi l’area artigianale di via Vita (qui la vicenda).
Il Comune qualche anno fa è stato condannato a pagare 2.835.642,75 euro ai proprietari dei terreni.
I fatti risalgono a 18 anni fa quando i terreni, in buona parte agricoli ed altri irrigui, sono stati espropriati per realizzarvi l'area artigianale.
Il costo dell'esproprio è stato calcolato ad 1, 80 euro per una porzione di terreno, a 18 euro per l'altra.
Successivamente il Comune per consentire la realizzazione dell'area ha cambiato la destinazione urbanistica, con una variante, facendola divenire area artigianale.
I proprietari dei lotti di terreno hanno adito le vie legali, si riteneva infatti che il valore degli stessi fosse molto di più, in virtù del cambio di destinazione.
L'area è stata sottoposta a variante urbanistica, nel 2005, su proposta del sindaco di allora, Giuseppe Galfano, dal commissario straordinario del consiglio comunale, Greco. Nel 2008 è stato emesso il decreto di esproprio definitivo.
La Corte di Appello nel 2013 e la Corte di Cassazione nel 2018 hanno dato ragione ai proprietari, i signori Morsello e Bonafede: il costo da adeguare è pari a 40 euro al metro quadrato. Una cifra enorme, un danno non da poco per le casse del Comune.
Ma nonostante questo, come abbiamo raccontato nei giorni scorsi, l’area artigianale sembra essere fuori dall’attenzione del Comune. In quella zona ci sono diversi investimenti di attività produttive, ma il Comune latita. E’ come buttare nella spazzatura i milioni di euro, soldi dei cittadini, spesi in questi anni.